Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno chiesto una convocazione urgente al prefetto di Perugia, Armando Gradone, in coordinamento con quello di Terni, Emilio Dario Sensi, visto l’esplodere della nuova emergenza sanitaria in Umbria, con pesanti ripercussioni sia sul sistema sanitario regionale che su quello produttivo (molte realtà industriali rischiano lo stop a causa del dilagare dei contagi). “Siamo di fronte ad una nuova ondata, sicuramente prevedibile, ma che ha colto del tutto impreparata la nostra regione - affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari - La disorganizzazione è totale e sotto gli occhi di tutti, il tracciamento che è subito saltato, le code interminabili per fare i tamponi o il 'fai da te' dei test privati, con costi insostenibili per le famiglie. E poi il personale sanitario chiamato ancora una volta a uno sforzo straordinario per colmare le lacune delle mancate assunzioni”. Tutto questo ha determinato un aumento incontrollato dei contagi che posizionano l’Umbria ai primi posti tra le regioni italiane (dopo Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) per popolazione attualmente positiva e al primo posto in assoluto per incremento dei casi nell’ultima settimana (+11,1%). “Di fronte a questa situazione oggettivamente esplosiva e fuori controllo - osservano ancora Sgalla, Manzotti e Molinari - siamo rimasti sconcertati per la convocazione che abbiamo ricevuto ieri, 28 dicembre, insieme ai sindacati dei pensionati, da parte del direttore regionale Salute e Welfare, Massimo Braganti, per un incontro tecnico sul piano sanitario regionale da tenersi il 31 dicembre, dalle ore 10.00 alle 11.30, rispetto al quale l’assessore regionale alla Sanità è inserito solo 'per conoscenza’. Un incontro di un’ora e mezza - sottolineano i sindacati - che dovrebbe risolvere secondo la Regione il problema della partecipazione delle parti sociali alle scelte, cruciali, sul futuro della sanità in Umbria. Da mesi chiediamo di essere coinvolti e di far partecipare i cittadini e i lavoratori del settore sanitario alle scelte decisive sul futuro della sanità pubblica in Umbria. Questa convocazione la consideriamo una provocazione e non intendiamo prendere parte a questa presa in giro. Per questo ci siamo rivolti al prefetto per convocare urgentemente il tavolo per la salute e la sicurezza, auspicando anche un coinvolgimento dei sindaci del territorio”.

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