CITTA’ DI CASTELLO - “Durante l’emergenza abbiamo voluto garantire la tempestività delle risposte e un rapido ritorno alla normalità nelle principali vie di transito del capoluogo. Pensiamo di esserci complessivamente riusciti, considerata la conformazione del centro storico, l’estensione del comune e la quantità di neve caduta ad alta e a bassa quota. Città di Castello non è stata Firenze” dichiara il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, a commento delle polemiche sull’ondata di maltempo che ha investito l’Alto Tevere nei giorni scorsi.

“La neve è uno di quei fenomeni con cui la natura ribadisce la sua supremazia sull’uomo; a poco serve puntare l’indice contro questo o quello, fosse anche un’istituzione, per trovare un colpevole a disagi, forse contenibili nel tempo e nelle dimensioni, ma non evitabili. In questa ottica la polemica sollevata da Sandro Busatti suona come un excusatio   non   petita dal momento che, contattato dall’Amministrazione, ha dichiarato l’indisponibilità di mezzi e di uomini per lo spalamento manuale della neve nel centro storico, unica operazione a cui la macchina comunale non ha potuto assolvere in completa autonomia per la comprensibile mancanza di personale in organico e per la straordinarietà dell’evento.

Altri soggetti, che si sono resi disponibili, hanno partecipato attivamente alle operazioni, sgombrando, ad esempio, il Ponte di ferro dalla neve. Piuttosto - conclude il sindaco – le dichiarazioni di Busatti fanno emergere l’opportunità di ripensare l’attuale assetto dell’associazionismo legato all’emergenza a Città di Castello per valorizzarne il ruolo e per sottrarla a strumentalizzazioni che mortificano lo spirito di servizio di tanti volontari”.
 

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