Rifondazione Comunista di Terni ritiene inaccettabile quanto avvenuto Sabato 29 al sistema idrico della zona nord del ternano.

Non entriamo nel merito di un guasto definito “improvviso ed imprevedibile” anche se non erano mancate, nei giorni precedenti, segnalazioni di scarsa qualità dell’acqua erogata che fanno pensare a lavori fatti  in antecedenza sulla rete.

L’emergenza scattata nell’area Terni Nord ha messo in evidenza l’inesistenza di un sistema di monitoraggio efficace del servizio idrico. Sono stati infatti gli abitanti della zona a segnalare alle autorità l’esistenza di problemi nella potabilità dell’acqua e a far scattare l’allarme.

E quello che allarma di più in questa vicenda è appunto il fatto che non si ha  garanzia preventiva sulla qualità dell’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case. Non deve essere il fruitore finale ad accorgersi che il prodotto offerto è scadente o addirittura dannoso per la propria salute.  Spetta al gestore garantire la qualità del servizio offerto alla cittadinanza.

Ci sono giunte segnalazioni di genitori con bambini vittime di vomito e diarrea che, giunti nelle farmacie della zona per acquistare fermenti lattici per i propri figli, vi hanno trovato diverse altre persone con problemi analoghi.

Se per qualsiasi problema l’acqua del servizio pubblico perde di potabilità, immediatamente deve essere sospesa la sua distribuzione. Il cittadino non può essere avvisato successivamente (e con ore ed ore di ritardo) che non avrebbe dovuto bere l’acqua che ha ingerito. 

Rifondazione Comunista non accetta la minimizzazione dell’accaduto ed il ridimensionamento della sua gravità. Quanto è avvenuto non è un caso, o un semplice incidente. Esso è il risultato di un servizio idrico che, da quando è stato privatizzato, non ha fatto altro che peggiorare il servizio offerto ed  aumentare le tariffe per assicurare dividendi ai propri azionisti.

Rifondazione Comunista da sempre si batte per la ripubblicizzazione dell’acqua e del SII. Da oggi, c’è un motivo in più.

 

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