ELEZIONI REGIONALI NEL LAZIO. AFFOLLATA ASSEMBLEA LANCIATA DA COORDINAMENTO 2050 “PER UNA REGIONE ECOLOGICA E SOLIDALE”

di Linda Santilli

Prosegue l’impegno di Coordinamento 2050 per dare vita ad una rete di sinistra solida e continuativa che punta a costruire nel Paese un fronte progressista con il Movimento 5 Stelle a guida Giuseppe Conte. 
A macchia di leopardo si moltiplicano sul territorio nazionale le iniziative della neonata associazione promossa da Loredana De Petris, Stefano Fassina, Claudio Grassi, Paolo Cento e molti altri provenienti da quel mondo di sinistra che vede nel nuovo corso impresso al M5S da Conte una àncora per fare fronte alla nuova destra e costruire una alternativa politica per il Paese. A partire dai territori in cui tra poche settimane si vota, come Lazio e Lombardia. Un voto quello delle elezioni regionali di febbraio che sarà una prova importante anche sul piano politico nazionale, da cui dipenderanno gli equilibri nel centrosinistra e la fine – forse - dell’egemonia del Pd. 
Ieri mattina, in un improbabile sabato prenatalizio di quasi sole, estrema periferia di Spinaceto, Roma Sud, il teatro della XII era gremito. La location scelta per parlare di elezioni regionali non è casuale ma altamente simbolica sul piano del programma politico elettorale dei promotori, perché è proprio in quel territorio che il Governo capitolino prevede di costruire l’inceneritore, visto come una minaccia per tutta l’area dell’agro-romano e che rappresenta uno dei punti più controversi che hanno impedito una alleanza con il Pd.
Tutti gli interventi, dalla CGIL alla UIL, all’ARCI, a Legambiente, ai rappresentanti delle forze politiche intenzionate a costruire una lista unitaria in alleanza con il M5S (al momento Coordinamento 2050, Sinistra Italiana, i dissidenti di Articolo1)  ribadiscono il No all’inceneritore e chiedono una discontinuità del governo regionale sulle politiche di tutela ambientale ed economia circolare, sulla sanità territoriale pubblica, sul lavoro, su un governo basato sul bene comune e non finalizzato ad arricchire le tasche di imprenditori e privati. E contestano al PD di aver impedito il confronto programmatico e di voler calare dall’alto una candidatura decisa a priori. 
Sulla nota dolente del candidato Alessio D’Amato, scelto unilateralmente come candidato alla presidenza della Regione da PD e Terzo Polo, e fedele alla realizzazione dell’inceneritore, si sofferma soprattutto Giuseppe Conte in finale di assemblea, definendo inaccettabile la candidatura di chi “deve alla Regione Lazio quasi 300 mila euro” e “ha creato un danno erariale accertato”. Il richiamo a Berlinguer e alla questione morale da parte di Conte chiude l’assemblea, in cui serpeggia ancora la speranza che il PD – nei pochissimi giorni che restano per le trattative - si apra al confronto, riveda le sue posizioni sia sul progetto del termovalorizzatore che sulla candidatura di D’Amato, per rendere possibile una alleanza ampia e per non consegnare il Lazio alla destra.
Qui il video dell’assemblea: https://www.radioradicale.it/scheda/685739/assemblea-regionale-verso-le-...

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