“Il risultato delle ultime elezioni è chiaramente il prodotto della dimensione destabilizzante e costituente del governo Monti, sintesi della controrivoluzione neoliberista che ha attraversato e devastato il Paese nel ventennio della seconda repubblica” esordisce così Vasco Cajarelli, contattato da Umbrialeft.

- quale quadro politico si configura all’indomani del voto?

- il movimento 5S è rappresenta la risposta politica ad un vuoto di conflittualità sociale nel quale il sindacato non è esente da responsabilità, non essendo stato in grado di organizzare adeguatamente la rabbia ed il malessere sociale dovute all’impoverimento di milioni di lavoratori e pensionati. Il sindacato deve tornare ad essere un soggetto sociale di trasformazione, quando abdica a questo ruolo si apre il rischio di forti effetti destabilizzanti. La dice lunga il fatto che soprattutto nella nostra regione gran parte dell’elettorato 5S provenga dal nostro popolo: la CGIL deve sapersi riposizionare nel vivo delle lotte per dare risposta che siano all’altezza in una fase di drammatica crisi.

- sul piano sociale invece che scenario si apre?

Con questo voto si rimettono in discussione tutti i soggetti sociali intermedi, percepiti come soggetti che si auto tutelano, dai sindacati alle associazioni datoriali, siamo nel vivo di una crisi non solo dell’idea ma delle forme stesse della rappresentanza. Questo è l’effetto di un feroce imbarbarimento dei rapporti di lavoro, dovuto sia ad una potentissima riduzione dei diritti che ad una condizione materiale disastrosa; sono migliaia i lavoratori che nella nostra regione, come in tutto il Paese, stanno ormai rimanendo indietro di svariate mensilità, senza contare chi è già stato espulso dal processo produttivo. A questo aggiungiamo che la cassa integrazione viene sempre di più usata in molte aziende come strumento per fare “pulizia” di chiunque richieda anche solo i diritti minimi. Il voto ha rappresentato questa rabbia, senza però una chiara prospettiva, in altra parola chi in fabbrica ha votato si al ricatto di Marchionne nelle urne ha votato 5S.
Il nostro compito è saper dare voce ai senza voce.

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