PERUGIA - Un trentasettenne è stato accoltellato, in maniera comunque non grave, mentre stava affiggendo dei manifesti elettorali di Potere al popolo alla periferia di Perugia. Su quanto successo nella zona di Ponte Felcino sono in corso accertamenti da parte della digos della questura che sta cercando di ricostruire l'accaduto.

La polizia è intervenuta dopo che una telefonata anonima al 113 aveva segnalato una rissa. Giunta sul posto la volante non ha però trovato nessuno. In base a quanto poi riferito dal trentasettenne alla polizia, l'uomo è stato accerchiato da alcune persone non ancora identificate, che lo hanno colpito con tre colpi di arma da taglio mentre un altro uomo che era con lui è stato colpito alla testa. Medicati in ospedale sono stati entrambi già dimessi.

"Da settimane stiamo denunciando il pesante clima di odio creato da un lato dai gruppi neofascisti, dall'altro da una classe politica irresponsabile e dal governo del Pd che concede agibilità politica a organizzazioni violente che andrebbero messe fuori legge. Si sta cercando di far salire la tensione in ogni modo per non parlare dei veri problemi del paese, la disoccupazione, il taglio dei servizi, le disuguaglianze sociali, i disastri ambientali". E' quanto si legge in una nota di Potere al Popolo, in cui si esprime "vicinanza e affetto" ai due militanti: "quattro colpi a uno, di cui due in zone vitali, un trauma cranico per l'altro".

"Il Pd - prosegue la nota - che non può rivendicare i 'risultati' del suo governo e non può promettere nulla perché è poco credibile, cerca di recuperare voti presentandosi come il partito dell'ordine. È una strategia vecchia a cui i cittadini non abboccheranno. Il fascismo cresce a causa delle politiche di austerità, della guerra tra poveri, della disinformazione mediatica".

"Mentre chiediamo lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste - aggiunge Potere al Popolo - vogliamo mettere al centro della nostra campagna elettorale i contenuti, il programma, le pratiche di solidarietà che portiamo avanti ogni giorno sui territori, le lotte per i diritti sociali e in favore dell'ambiente, contro le speculazioni mafiose".  

"Le modalità dell'aggressione sono inequivocabilmente quelle che caratterizzano i gruppi di estrema destra, da anni, nel silenzio e nella distrazione della politica e delle istituzioni": è quanto sottolineano invece Andrea Ferroni, portavoce dei Giovani comunisti e capolista in Umbria di Potere al popolo, e Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, candidato per lo stesso partito. Entrambi esprimono "solidarietà ai due compagni accoltellati mentre facevano affissione" e chiedono "alla prefettura un intervento risoluto per individuare i colpevoli del grave fatto".

 Per Acerbo e Ferroni "dopo la assai strana aggressione al militante di Forza Nuova a Palermo, diventa sempre più evidente che qualcuno sta gettando benzina sul fuoco, per creare un clima che giustifichi un governo di 'larghe intese'".

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