Di Ciuenlai – Tra qualche mese ci saranno le elezioni politiche. Fino alla scorsa tornata in Umbria non c'era partita. Il vincitore , con qualsiasi legge elettorale, era uno solo, il partito di Governo, il Pd. Pensate che 5 anni fa questa forza politica ha portato a casa qualcosa come 9 Parlamentari su 16.

Ma adesso le cose sono profondamente cambiate. Tutti i sondaggi confermano la contendibilità di tutti i collegi. Se fosse successo due o tre decenni fa avremmo sentito lo strillone Ciccillo urlare a squarciagola per Corso Vannucci “Edizione straordinaria, Tutti i collegi a rischio”. Insomma stavolta si gioca.

Abbiamo fatto una specie di proiezione , senza nessuna pretesa scientifica per vedere se questa previsione ha una qualche connessione con il vero. Abbiamo preso i voti di Pd e alleati e del Centrodestra dell'ultima consultazione a forte contenuto politico e cioè le regionali del 2015 e li abbiamo distribuiti nei nuovi collegi della Camera, per vedere cosa succede. Per attualizzare la situazione abbiamo tolto alla coalizione che ha eletto Catiuscia Marini i voti della sinistra radicale e sottratto un 5% come effetto “Grasso” e un 2% al Centrodestra per la perdita degli “Alfaniani”. Il risultato è una “quasi patta” in tutte e tre le circoscrizione. La coalizione attorno al Pd mantiene infatti un leggero vantaggio. Si tratta circa di 4000 voti a Perugia, 500 a Foligno e 1500 a Terni. E questo in presenza di una situazione politica ed elettorale profondamente cambiata , in negativo, soprattutto per il Partito Democratico.Vediamone gli elementi essenziali:

1) I sondaggi realizzati sembra abbiano segnalato nella regione un calo del Pd ora quotato appena sotto la soglia psicologica del 30%

2) La situazione locale è peggiorata con problemi per il partito di maggioranza in quasi tutti i principali comuni, con un cenno particolare a Terni, Spoleto, Umbertide, Gubbio e lago. E scusate se è poco;

3) La batosta di Perugia non sembra essere stata ancora digerita. Nel capoluogo non c'è nessuna rivolta contro il Sindaco Forzista, che non sembra soffrire, per il momento, di un significativo calo di consensi.

4) E' assolutamente impossibile valutare quanto incideranno sull'elettorato del PD il Ms5 e Liberi e Uguali. I primi potrebbero beneficiare dello scontro sul voto utile che è in grado di convincere diversi elettori di sinistra ad optare per Grillo. I secondi delle tante delusioni che la politica del Pd ha suscitato in una regione Rossa di tradizione, comandata ormai da ex Dc, moderati, affiliati ad ex democristiani e affini.

5) La forza del centrodestra è continuata a crescere nella regione acquisendo nuovi importanti comuni come Todi e Amelia. In Provincia di Perugia come noto governa ormai la metà più uno dei residenti ed in Provincia di Terni si prepara al botto : la riconquista del capoluogo.

Dunque, per la prima volta, il Pd erede della tradizione Comunista , di quella dei cattolici di sinistra, di parte significativa del Partito Socialista, dei Pri e del Psdi (un mix che dal 1995 in poi ha portato a casa più del 60% dei voti), non ha la vittoria in tasca, ma deve sudarsela e soprattutto, guadagnarsela sul campo, per la serie “non ci posso credere”. Da adesso, per loro, il film da girare, senza rifare le scene, è “riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'elettore misteriosamente scomparso nell'urna”.   

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