NARNI - 8 Giugno 2016, questa la data indicata da Elettrocarbonium come termine ultimo di riconsegna del sito ad SGL e per l'ennesima volta un nulla di fatto. Dopo il mancato accordo relativo al licenziamento collettivo  siglato il 31 Maggio 2016 in Regione e la consegna delle tanto attese lettere alla maggioranza dei lavoratori, tranne 13 “fortunati” che continuano a prestare servizio, essendo a tutti gli effetti ostaggi dell'azienda, registriamo un'altra farsa, un'altra bugia che si aggiunge ormai alle infinite dette in tutti questi mesi.

Il fatto che ci stupisce e ci indigna però, non è che Elettrocarbonium non rispetti gli impegni, ci siamo abituati, anzi ci saremmo sorpresi del contrario, ma che nessuno faccia e dica niente in merito.

Proprio per questo abbiamo inviato al Liquidatore di SGL una lettera nella quale chiediamo delucidazioni in merito ai percorsi che la proprietà  intende intraprendere nei confronti di un'occupazione del sito, abusiva, che dura da mesi.

Le OO.SS. di categoria da tempo considerano definitivamente chiusa la parentesi di Elettrocarbonium; quando parliamo di Elettrocarbonium non ci riferiamo solamente a Monachino, ma a tutti gli attori che in questa vicenda hanno agevolato la “sua” permanenza nel sito, a partire da quei dirigenti aziendali che, alla faccia dei colleghi in difficoltà, hanno continuato a salvaguardare solo ed esclusivamente i propri interessi, fino ad arrivare alle posizioni di amministratori locali che, invece di salvaguardare gli interessi dei lavoratori, dei cittadini e della comunità narnese, si arroccano ancora su posizioni inaccettabili e indifendibili.

L'esperienza di Elettrocarbonium, oltre a lasciare tanto amaro in bocca, ha creato un danno incommensurabile, non solo ai lavoratori e alle loro famiglie, ma anche agli ex dipendenti SGL rimasti fuori che hanno visto sfumare una nuova possibile occupazione e ci permettiamo anche di citare tutti i lavoratori dell'indotto che, in questi giorni, stanno subendo licenziamenti dalle ditte entrate in sofferenza a causa dei mancati pagamenti da parte di Elettrocarbonium.

A questo punto chiediamo a gran voce una presa di posizione chiara e definitiva da parte del Comune di Narni sulla vicenda, sia per quanto riguarda Monachino & C. (ricordiamo che questo stallo sta rischiando di far sfumare possibili interessi sul sito e ciò equivarrebbe alla perdita di prospettive occupazionali per il territorio), quali azioni si intendono intraprendere, sia sul cambio di destinazione d'uso, minacciato dall'assessore allo Sviluppo Economico, dichiarazione gravissima in questo momento in cui tutti, in maniera congiunta, dovremmo lavorare per la re-industrializzazione del sito.

Al contempo chiediamo che le istituzioni tutte, a partire dal MiSE, ci coinvolgano, convocandoci insieme al liquidatore SGL, per esporci i possibili scenari futuri.

Il tempo di tergiversare è finito, la lente d'ingrandimento deve essere puntata sul sito di Narni, sulla massima rioccupazione dei “lavoratori”, su un territorio martoriato dalla crisi che necessita di un rilancio e di una conseguente stabilità ormai persa da tempo.

Le Segreterie Regionali/Provinciali dell'Umbria

FILCTEM CGIL – UILTEC UIL 

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