ELETTORANDO I TEMPI OSCURI DEL MEDIOEVO (Martina Leonardi)
Che Donatella Tesei non fosse una donna progressista lo avevamo capito: lo avevamo capito quando portò l’Umbria alle cronache nazionali per la legge retrograda sulla RU486 e la richiesta di tre giorni di ricovero per la somministrazione della stessa.. ricordo ancora una Michela Murgia intervistarla con il suo piglio determinato ed una Tesei che non sapeva cosa rispondere.
Non si è smentita a fine mandato quando ha approvato la cosiddetta “legge sulla Famiglia” che nel suo testo riconosce solo la famiglia composta da uomo e donna possibilmente fecondi e con prole. Nella stessa legge c’è un richiamo non certo vago anche al ruolo della donna all’interno della famiglia e della società, in particolare riferimento ai figli e figlie disabili: “ la cura deve tornare all’interno della famiglia” tradotto nella realtà : le madri a casa ad occuparsi dei figli.
Ma non le è bastato tutto questo per dirci a chiare lettere quanto la stessa fosse portatrice di un fondamentalismo religioso ed ideologico, si è superata, ha firmato un “testo valoriale” che stringe la mano a tutte le associazioni no-choice.
Loro, si definiscono pro- vita ma a noi questa sembra un una definizione di fantasia in quanto è evidente che siano provita solo dal concepimento alla nascita.
Sono quei movimenti che a partire dalla loro Agenda Europa si organizzano politicamente in tutta Europa per ristabilire, dicono loro, “l’ordine naturale”. Sono gli stessi che sono penetrati nei Governi polacchi e ungheresi e hanno limitato pesantemente la libertà delle donne sopratutto in tema di diritto all’aborto.
Ordine naturale che prevede oltre l’abolizione dell’aborto, l’abolizione del divorzio, la negazione totale della contraccezione, la negazione di diritti a persone omosessuali o trans, la negazione di ogni possibilità di educazione sessuale e affettiva, la negazione del riconoscimento di ogni forma familiare diversa da quella che loro chiamano tradizionale. Capofila di questi moderni inquisitori è tra gli altri Simone Pillon, da sempre vicino a Donatella Tesei.
Nel documento valoriale si legge che il termine famiglie deve sparire, che il supporto ai consultori verrà dato al fine di intervenire sulla scelta di abortire, piena contrarietà alla gpa, eliminazione dalle scuole delle “teorie gender” (ci dovrebbero ancora spiegare cosa siano- anche perché la definizione è stata creata ad hoc dal Vaticano) e di ogni progetto che vada verso la promozione della comunità LGBTQ+.
Il documento è stato firmato da 34 candidat*: tra quelli di Fratelli d’Italia ci sono Marco Cesano, Matteo Giambartolomei ed Eleonora Pace. In casa Forza Italia hanno firmato Andrea Romizi, Francesca Peppucci, Stefano Pastorelli e Andrea Fora. Più lunga invece la lista dei firmatari della Lega: Paola Fioroni (promotrice della legge sulla famiglia in Umbria), Luca Valigi, Valerio Mancini, Francesca Mele, Valeria Alessandrini, Fabrizio Gareggia, Michela Giuliani, Manuela Puletti e Federica Montagnoli. Per Udc ha firmato Maria Chiara Romano, mentre i firmatari di Noi moderati sono Leonardo Varasano, Michele Toniaccini e Agostino Cetorelli. Della civica a sostegno di Tesei hanno siglato il patto Saimir Zmali e Enrico Presilla.
Insomma, forse come direbbe Barbero, anche gli inquisitori medievali si offenderebbero di fronte a cotanto oscurantismo.
Noi siamo per la libera scelta e per la piena promozione della felicità dei cittadini e delle cittadine: sappiamo che bisogna andare oltre al concetto di famiglia e parlare di famiglie e relazioni, sappiamo che la libertà va a braccetto con l’Autodeterminazione personale e con il rispetto di ogni scelta legata al genere e alle scelte sessuali. Vogliamo rappresentare una politica che lascia liberi i corpi soprattutto quelli delle donne.
E da donna transfemminista faccio un appello alle donne affinché non votino Tesei, ma anche che considerino preoccupante votare anche la stessa Proietti espressione del mondo clericale nonché sposata con un diacono: insomma non si parla di spiritualità e vicinanza al mondo cattolico ma molto di più. È infatti la stessa Proietti che non fa un passo avanti rispetto alle destre quando dichiara che in ambito di IVG seguirà la legge: lo dice anche Meloni. Quella legge, la legge 194 è stata moderna per il momento in cui è stata scritta ma oggi ha bisogno di essere superata. È la legge stessa che permette che vi siano medici obiettori e associazioni (tipo pro- vita) nei consultori.
Ricordo infatti che è lo stesso Papà Francesco a porre dei limiti all’autodeterminazione della donna in quanto ha definito i medici che effettuano interruzioni di gravidanza “sicari”. Un’alternativa possibile a due facce della stessa medaglia c’è e siamo noi. Non è vero che siamo il voto utile, siamo il voto giusto soprattutto il voto per tutt*.
Martina Leonardi candidata alla presidenza per Insieme per un'Umbria Resistente
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