Il Comitato politico regionale di Rifondazione comunista dell'Umbria ha eletto la nuova segreteria regionale che dovrà coadiuvare il segretario regionale Luciano Della Vecchia.

Sono stati eletti, con 37 voti a favore, 3 contrari e 2 astenuti: Marta Cardoni, Fabrizio Cerella, Beatrice Coco, Isabella Marchino, Christian Napolitano, Emiliano Pampanelli, Amelia Rossi, Michele Vecchietti. Completa la segreteria Amedeo Babusci, che al congresso è stato eletto tesoriere regionale. Invitati i due segretari di Federazione Enrico Flamini (Perugia) e Angelo Morbidoni (Terni), il capogruppo regionale Damiano Stufara e l'Assessore regionale Stefano Vinti.

 

Si tratta di un gruppo di esponenti impegnati nelle istituzioni e di compagni e compagne con alle spalle esperienze di militanza e di dirigenza importante a vari livelli del partito. L’elemento che risalta è la grande capacità di rinnovamento messa in campo da Rifondazione comunista negli ultimi tempi. Frutto di questa attitudine è una segreteria particolarmente giovane, in cui tutti i componenti sono al di sotto dei 45 anni. Banco di prova del nuovo organismo dirigente sarà la campagna di raccolta firme per alcuni referendum che il Prc avvierà insieme a altre forze politiche della sinistra, Idv e Sel, e a movimenti sociali e sindacali (ALBA e la Fiom) per invertire le politiche di austerità e antisociali del governo Monti. Con questa campagna ci si pone l’obiettivo di reintrodurre le tutele dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, stravolto dalla riforma Fornero, di difendere il contratto collettivo nazionale di lavoro impedendo le possibilità di derogare ad essi a livello aziendale, di cancellare le parti più ingiuste della controriforma Fornero sulle pensioni, di cancellare la diaria e altri benefit per il parlamentari.

 

La sfida di questa nuova squadra, insieme a tutto il corpo militante del partito e alle due federazioni, è quella di costruire una nuova unità a sinistra, politica e sociale, in grado di costruire un’opposizione alle politiche di rigore e di austerità del governo Monti, che anche in Umbria stanno aggravando le condizioni del tessuto economico e produttivo, nonché le condizioni di vita dei lavoratori, dei precari e delle loro famiglie, fortemente colpiti dalle conseguenze della crisi finanziaria. L’obiettivo è quello di aprire con il governo nazionale una “vertenza Umbria” per difendere i servizi sociali, le realtà produttive, i posti di lavoro della nostra regione, sempre più precari e a rischio, visto la miopia di una politica economica del governo asservita ai diktat delle istituzioni europee e agli interessi delle banche e degli speculatori.

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