PERUGIA - La peggiore crisi del dopoguerra. Cosi' il Cresme ha definito il crollo che il settore delle costruzioni ha vissuto negli ultimi quattro anni. Secondo i dati riportati nel Rapporto Formedil 2011, curato dall'istituto, il valore del mercato si e' ridotto del 20% tra il 2007 e il 2011. La situazione e' stata particolarmente pesante per le nuove costruzioni residenziali e non residenziali, per le quali la flessione sui picchi del 2006 si misura con la scomparsa del 40% del mercato.

Nel comparto delle nuove opere pubbliche la riduzione sul picco 2005 e' stata di poco meno del 30% della spesa per investimenti. A ridurre la portata della crisi e' stata solo la crescita della domanda di riqualificazione.

Preoccupante anche lo scenario che si prospetta per i prossimi anni, a causa delle gravi incertezze finanziarie. La recente turbolenza finanziaria, i rischi del debito, gli effetti della manovra di riduzione della spesa e di incremento della tassazione sui consumi e sulla crescita rischiano di peggiorare la situazione. Per di piu' ci si trova a dover affrontare una nuova fase di restringimento del credito, da un lato, e di insoluto o "grave ritardato pagamento", dall'altro.

La mancanza di liquidita' e "i cattivi pagatori", tra i quali gli enti pubblici, esasperano la crisi generata dalla domanda e pongono reali problemi di tenuta dell'offerta lungo tutta la filiera delle costruzioni.
 

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