Riceviamo e pubblichiamo integralmente

Ogni anno Legambiente realizza il dossier “Ecosistema Urbano”, il rapporto sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani realizzato in collaborazione con l'istituto di ricerche Ambiente Italia e col Sole 24 Ore e che da questa edizione presenta un significativo passo avanti nella raccolta ed elaborazione dei dati grazie alla convenzione tra Legambiente e ISTAT.
Ogni anno la pubblicazione di Ecosistema Urbano riesce a rianimare il dibattito attorno alle questioni dell’ambiente. Questa volta è toccato a Terni dove Ecosistema Urbano ha sollevato, come sempre, critiche e consensi, motivi di soddisfazione ed insoddisfazione. I commenti del Sindaco Di Girolamo, ad esempio, sono di soddisfazione ed è giusto che l’amministrazione gioisca in ragione del 14° posto in classifica generale che pone Terni tra le città italiane più ecologicamente sostenibili o meglio…meno ecologicamente insostenibili. Già perché se il Sindaco, il suo assessore all’ambiente, la giunta e la maggioranza che lo sostiene avessero letto la premessa, tra l’altro integralmente riportata sul Sole 24 Ore, del Presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza avrebbero capito meglio che: ” C’è un mondo di cose da fare e i dati di Ecosistema urbano fotografano fedelmente lo stato di avanzamento delle città italiane. Avanzamento? Meglio sarebbe parlare di stallo, perché nonostante qualche segnale di rinnovamento nella raccolta differenziata, per qualche zona 30, per l’area C a Milano, l’esplosione del movimento #salvaiciclisti, la situazione complessiva è sostanzialmente di stasi, e, senza possibilità di smentita, ci sentiamo di dire che la classifica premia le città meno insostenibili. …”; in soldoni, ci sarebbe stato comunque di che gioire ma si avrebbe avuta maggiore consapevolezza che molto e meglio c’è da fare a Terni come altrove.
Non gioisce invece il PRC ternano, che pure della maggioranza e della giunta del Sindaco Di Girolamo fa parte, così come della giunta e della maggioranza in Provincia. Anzi il PRC ternano lancia un allarme, lasciando intendere tra le righe, la possibilità di una  interpretazione di Legambiente edulcorata, tranquillizzante e finanche omissiva della qualità dell’ambiente in città.

"Rispondendo alla polemica, dai toni comunque garbati, del PRC ternano - interviene Andrea Liberati, segretario di Legambiente Umbria, innanzitutto c’è da dire che i dati riportati nel loro comunicato sono quelli del rapporto Ecosistema Urbano XVIII edizione dell’ottobre 2011, quindi con dati dell’anno 2010. Il rapporto “Ecosistema Urbano XIX edizione di Legambiente, pubblicato lo scorso 29 Ottobre 2012, più o meno una settimana prima del comunicato di PRC, presenta naturalmente i dati dell’anno 2011. Quella di Legambiente non è quindi una “minestra riscaldata”. Agli amici del PRC segnaliamo il link al nostro sito dove è scaricabile il dossier dell’edizione Ecosistema Urbano XVIII (dati 2010, ai quali dati fa riferimento il comunicato del PRC): http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/ecosistema-urbano-xviii-edi... ; e il link alla più recente edizione XIX di Ecosistema Urbano di Legambiente (dati 2011): http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/ecosistema-urbano-xix-edizio....

"Se si guarda ai dati del rapporto “Ecosistema Urbano” più recente (quindi la XIX edizione) - continua Andrea Liberati - e li si confronta con quelli dell’edizione precedente, quelli commentati dal PRC ternano, il peggioramento per la qualità dell’aria di Terni è evidente sia per quel che riguarda l’NO2 (biossido d’azoto, emissioni altamente inquinanti derivanti da combustioni del traffico del riscaldamento domestico, dei camini industriali, ecc.), che resta comunque nei limiti di legge, sia che per il Pm10 (polveri sottili, in sospensione nell'atmosfera in forma di particelle il cui diametro è uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro).) e per l’Ozono (gas altamente inquinante e pericoloso per la salute). Sempre a proposito di polveri sottili, nel comunicato stampa del PRC, si fa riferimento ad un dato che non è monitorato nel dossier Ecosistema Urbano, cioè quello dei valori medi giornalieri di Pm10, per i quali è tollerato un superamento massimo dei limiti (che sono fissati a 50 µg/m³, 50 microgrammi per metro cubo) per 35 giorni all’anno, superati i quali scattano sanzioni e restrizioni dalla Commissione Europea. Giusto il rilievo sull’importanza del dato da parte del PRC solo che questa non è una dimenticanza di Legambiente né tanto meno questa assenza vuole indurre ad un’interpretazione edulcorata, tranquillizzante dei dati sulla qualità dell’aria. Al contrario - ma questo PRC non è tenuto a saperlo - questo dato è così importante che, da anni, Legambiente ha attivato ad hoc una campagna specifica, “PM10 ti tengo d’occhio” che segnala (con comunicati e interventi pubblici, oltre che con un dettagliato dossier) le città che superano tali limiti e in che misura. Rimandiamo all’ultima edizione del dossier “Mal’Aria”, il cui primo capitolo – titolato proprio “Pm10 ti tengo d’occhio 2011”, dati riferibili all’anno 2011 - approfondisce questo focus specifico; ecco il link al nostro sito dove è scaricabile il dossier completo: http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/dossier-malaria-2012”.

"Sarebbe bastato, ad evitare l’ennesima polemica - conclude il segretario regionale di Legambiente - che gli amici del PRC avessero alzato la cornetta del telefono, come già accaduto in passato. Ma una sana polemica politica male non fa ed aspettiamo la possibilità di un incontro pubblico a Terni (come richiesto al Vice Presidente del Consiglio della Regione Umbria, Damiano Stufara) per confrontare le analisi e le proposte di PRC e Legambiente in tema di ambiente: dalla qualità dell’aria, ai rifiuti, all’energia, alla mobilità, al rapporto ambiente-lavoro, alla qualità ambientale e culturale del nostro territorio".

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