PERUGIA - A fine 2011 resta sopra la soglia delle 74.000 unità (74.160) lo stock delle imprese registrate alla Camera di commercio di Perugia, che parla di un “aumento limitato (+0,2%) che ci riporta indietro di due anni, al 2009, quando la variazione si fermò a un + 0,1%”.

In un comunicato dell'ente, il presidente, Giorgio Mencaroni, tiene a sottolineare che ''una crescita così modesta del numero delle imprese perugine non anticipa una fase di nuovo sviluppo. Al contrario, l'osservazione congiunturale ci dice che nel secondo semestre del 2011 la dinamica demografica delle imprese ha subito un forte rallentamento e solo negli ultimi tre mesi dell'anno la base imprenditoriale perugina ha perso 198 unità.

Il dato che più ci preoccupa comunque è quello delle cessazioni: nel 2011 in provincia di Perugia hanno chiuso 4.188 imprese, con un aumento dell'11,9%, il peggiore risultato da 6 anni a questa parte. Resta forte, tuttavia - conclude Mencaroni - la volontà di intraprendere e anche nel 2011 sono nate più aziende (4.298) di quante non ne siano cessate (4.188), con un saldo positivo di 110 unità”. Il numero di aziende è in calo nei settori istruzione, estrazione dei minerali e cave, attivita' finanziarie e assicurative, agricoltura, trasporti e magazzinaggio, costruzioni. Una crescita, l'osservatorio della Camera di commercio perugina la registra invece nei settori della fornitura di energia elettrica, gas e vapore, fornitura di acqua e attività di gestione rifiuti, servizi di alloggio e ristorazione, immobiliari, professionali, scientifiche e recniche, noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese. Risultano stabili il commercio e la sanità e assistenza sociale.
 

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