PERUGIA - Gli Ecologisti democratici dell’Umbria sosterranno il referendum per cambiare l’attuale legge elettorale (c.d. porcellum) aderendo come Associazione al Comitato promotore. La proposta del Coordinatore degli Ecodem Umbria, Maurizio Staffa, di aderire in maniera compatta, ferma restando la libera scelta dei singoli soci di firmare o meno, è stata condivisa nei giorni scorsi con il direttivo regionale e approvata all’unanimità dai presenti.

“L’ambiente - ha sottolineato Staffa - detta i temi e i tempi di tutte le attività dell’uomo e il Parlamento è chiamato a legiferare per traghettare il Paese verso il nuovo paradigma della crescita sostenibile. L’unica strada per ridare dignità e concreta operatività al nostro principale organo legislativo è quella di cambiare l’attuale legge elettorale con tutti i mezzi a disposizione: dalla proposta di legge alla raccolta delle firme per il referendum”. Dopo la soddisfazione per l’esito referendario del 12 e 13 giugno e la conseguente pausa estiva, nel corso della quale sono maturate nuove intuizioni ed esperienze, il direttivo regionale Ecodem ha inoltre approvato il programma delle attività da attuare nei prossimi mesi. Attraverso i nove circoli già operativi a livello regionale e altri in fase di costituzione riprenderanno gli appuntamenti informativi e di confronto con la gente e tra la gente.

Tre i temi più caldi: rifiuti, acqua e crisi economica. Inoltre, gli Ecologisti democratici dell’Umbria parteciperanno con una propria delegazione alla Marcia della Pace del prossimo 25 settembre e saranno presenti con contributi e interventi nel programma dell’iniziativa “Città Slow” fissata per venerdì a Perugia. Sta anche per partire il “progetto scuola”, appositamente pensato per educare all’ambientalismo gli alunni delle scuole elementari e medie e, grazie a loro, genitori e intere famiglie. Infine, l’Associazione ha in cantiere sessioni di approfondimento, mediante la costituzione di appositi gruppi di lavoro chiamati a elaborare riflessioni e proposte, su alcune impellenti criticità regionali come il futuro della zootecnia in Umbria. Sui temi più specifici, rifiuti in primis, gli Ecodem dell'Umbria sollecitano fortemente tutti i livelli di governo, regionale e locale, affinché ciascuno faccia la propria parte per dare un’impronta innovativa e concreta alla nuova gestione dei rifiuti e accelerare il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata. Così come sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica - ha concordato il direttivo Ecodem - “occorre passare dalle parole alle risposte concrete, a partire dalla necessità, stante i pesanti ritardi, di svincolare le risorse finanziarie comunitarie disponibili dal 2007 (il riferimento è all’Asse 3 “Energia” del Por-Fesr 2007-2013) per consentire a enti locali e privati di dare attuazione ai propri progetti coerentemente con il programma per la green economy della Presidente Marini e per mettere l’Umbria in condizione di contribuire sensibilmente al raggiungimento, entro il 2020, degli obiettivi comunitari posti con il pacchetto clima-energia (c.d. 20-20-20).

Questa è l'unica strada per uscire dalla crisi e per cogliere le nuove opportunità che derivano dal puntare sull'ambiente, su una crescita di qualità, sostenibile e capace di produrre innovazione, nuove aree di business e più occupazione”. Presente al direttivo Ecodem anche il segretario regionale del Pd, Lamberto Bottini, che, intervenuto in chiusura dei lavori, ha rassicurato i presenti affermando che l’ambientalismo non è più un tema di nicchia ma una priorità entrata come un fiume in piena nei programmi politici. “Ora - ha concluso Bottini - la prima filiera sulla quale lavorare è quella che collega cultura e politica con le scelte, concrete, degli amministratori”.

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