PERUGIA - Si è creata una platea “sensibile” e “operativa” attorno al tema della sicurezza nello sport a Perugia: istituzioni, Università di Perugia, Sanità regionale, Coni provinciale e associazionismo lavoreranno in stretta sinergia per promuovere progetti di prevenzione, formazione e informazione e mettere a sistema le diverse esperienze già presenti in materia. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa su “Lo sport sicuro a Perugia”, promossa questa mattina nella Sala della Vacarra di Palazzo dei Priori, dall’assessore Ilio Liberati (Sport ) e alla quale hanno preso parte il direttore della scuola di specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università degli Studi di Perugia, professor Giuseppe Schillaci, il direttore generale della Sanità della Regione Umbria, dottor Emilio Duca, il presidente provinciale del Coni, generale Domenico Ignozza, il presidente regionale della Federciclismo Umbria Carlo Roscini. Presente anche una delegazione della Cri, il presidente cdp gruppo podistico Antonello Menconi, il pallavolista Giacomo Sintini, il tecnico federale del “CDP Perugia Triathlon”, Riccardo Di Liberto, il Liberto, il direttore tecnico della piscina di Ponte San Giovanni Luigi Russo, dirigenti del Comune e altri rappresentanti di associazioni e società sportive.

L’obiettivo dell’incontro – ha spiegato Liberati – è quello di rendere la pratica sportiva foriera di valori e più sicura, attraverso percorsi di prevenzione e con la dotazione alle varie associazioni sportive di strumentazione idonea, come i defibrillatori. “Una iniziativa che tende a esaltare la parte più sana dello sport, a promuovere un nuova cultura dell’attività sportiva che non è solo disciplina, ma anche espressione di principi di vita e di stili corretti. Per questo, il progetto contribuirà anche alla candidatura di Perugissisi 2019”. Liberati ha proposto un primo step di lavoro: “oltre a realizzare un focus su ogni singola iniziativa che riguarderà la sicurezza nello sport, dobbiamo prevedere anche momenti di coinvolgimento delle famiglie degli atleti e degli appassionati sportivi”. L’assessore ha anche sostenuto che “occorre partire dalle buone pratiche già esistenti per poi diffonderle in altre realtà. Come la società di calcio di San Sisto che si è dotata di defibrillatori e di personale idoneo al loro utilizzo; o la società di Santa Sabina dove è presente un bellissimo settore giovanile”.
L’assessore ha sottolineato due iniziative importanti: quella della Cri per il prossimo 9 settembre e di Giacomo Santini il 3 giugno: la prima riguarda una giornata benefica e di sensibilizzazione proprio sulla sicurezza nello sport, il cui ricavato sarà destinato all’acquisto di defibrillatori a uso del Palaevangelisti e per la formazione di personale; la seconda, riguarda la raccolta fondi da destinare alla struttura diretta dal professor Brunangelo Falini a opera dell’associazione “Giacomo Santini”, il pallavolista colpito da una malattia grave e che si è curato a Perugia proprio dal professor Falini.

Per il dottor Duca, l’associazionismo sportivo ha portato un valore aggiunto alla società, non solo per la diffusione della pratica sportiva, ma anche di una nuova cultura dello sport. “La sanità pubblica, assieme alle istituzioni, alla scuola – ha detto il direttore – devono promuovere salute e prevenzione, inserendole nei Piani di offerta formativa delle scuole”. Inoltre, ha aggiunto che “in Umbria l’idoneità sportiva è gratuita per i giovani sotto i 18 anni e che la giunta si è attivata per la formazione di operatori anche laici per l’uso dei defibrillatori”. Per il professor Schillaci è prioritario unire la sicurezza alla pratica sportiva: “l’Italia ha una organizzazione della Medicina dello Sport unica al mondo”. Il generale Ignozza ha parlato dell’attività del Coni che va proprio nella direzione di diffondere la prevenzione a tutti i livelli: “sono stati già consegnati 160 defibrillatori, per lo più a società di calcio”. Per il presidente Roscini, l’incontro di oggi è stato “positivo” perché ha messo a sistema più realtà su un tema di grande rilievo.
Sono seguite le testimonianze della Cri, di Giacomo Santini, di Riccardo Di Liberto, di Antonello Menconi, di Luigi Russo.

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