L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale ha ora un ulteriore strumento per lo studio di corsi d’acqua, portata delle sorgenti, precipitazioni e, soprattutto, per la diffusione di queste conoscenze a tutti i soggetti interessati. È stato infatti presentato oggi, nel corso della riunione dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi della risorsa idrica, il primo numero del “Bollettino informativo dell’Osservatorio”. Si tratta di un documento periodico contenente informazioni tecniche e report sugli scenari di “severità idrica” e sullo stato di efficienza del sistema delle infrastrutture idriche presenti nel distretto, che viene messo a disposizione del personale delle Amministrazioni pubbliche, degli stakeholder e di tutti i cittadini che vogliono avere un quadro dettagliato circa la disponibilità e l’utilizzo della risorsa idrica nella zona in cui vivono o lavorano.
Il primo numero del Bollettino informativo dell’Osservatorio (BIO) si apre con una sezione didascalica che spiega cos’è l’Indice di precipitazione standardizzato o SPI (Standardized Precipitation Index), ovvero la misura della frequenza delle precipitazioni in un determinato intervallo temporale (mensile, trimestrale, semestrale, ecc.) utile per procedere poi con un’analisi dei corsi d’acqua superficiali e sotterranei e per il monitoraggio della portata delle sorgenti. Subito dopo si può leggere una sintesi delle condizioni pluviometriche degli ultimi mesi. Le precipitazioni primaverili sono risultate significativamente inferiori alla media climatica in particolar modo nelle aree dell’alto Tevere e delle Marche. Le portate di corsi d’acqua superficiali risultano significativamente inferiori sia in termini percentuali che in termini di frequenza di accadimento  alla media di lungo periodo in alcune stazioni dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo su scale temporali di 1 e 3 mesi. Particolarmente colpite appaiono le stazioni ubicate più a monte lungo la dorsale appenninica.

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