di Leonardo Masella

Il 3 febbraio 1991, il PCI deliberò il proprio scioglimento, promuovendo contestualmente la costituzione del Partito Democratico della Sinistra.
Dopo solo un anno, nel 1992, venne approvata, con la sola opposizione di Rifondazione Comunista, la riforma De Lorenzo con la quale si apriva la sanità pubblica ai privati. 
L'anno dopo, nel 1993, il Pds promosse il referendum che cancellò il sistema proporzionale. 
Sempre nel 1993 la concertazione sindacale sostenuta dalla Cgil e dal Pds cancellò la scala mobile che adeguava automaticamente i salari dei lavoratori all'inflazione reale e introdusse il lavoro interinale (o in affitto) dando il colpo definitivo al collocamento pubblico.
Due anni dopo, nel 1995, il parlamento approvava con il consenso del Pds e della Cgil, la riforma Dini delle pensioni, con la quale passando dal sistema retributivo al sistema contributivo si faceva un regalo miliardario alle compagnie assicurative private riducendo drasticamente le pensioni dei lavoratori per costringerli a farsi la pensione integrativa privata.
Nel 1998 il governo D’Alema del Pds concedeva l’uso delle basi Nato in Italia da cui gli Usa bombardarono la Serbia e tre anni dopo, nel 2001, il governo Amato cambiava la Costituzione introducendo il federalismo, antesignano dell’attuale “Autonomia differenziata”.
E così via fino ad oggi.
Se non si capisce il perchè fu sciolto il Pci, la controrivoluzione politica e sociale che si avviò con quella decisione, non si capisce perchè oggi l'Italia e il movimento dei lavoratori sono nella merda fino al collo.

Fonte: facebook.com/leonardo.masella1

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