di Luca Cangemi 

Ci vorranno tempo e impegno per delineare una valutazione dell'opera politica (ma in un certo senso anche teorica) di Henry Kissinger. In queste prime ore dopo la sua scomparsa,credo, si possano fissare due elementi: 1- egli è stato, a tutto tondo un uomo dell'imperialismo USA, portando nei circoli dirigenti statunitensi una cultura politica, di marca mitteleuropea, che ha contribuito a disciplinarne gli spiriti animali e a focalizzare gli obiettivi. Purtroppo con successo, in particolare nello scontro con l'URSS. In questo quadro ci sono sue, dirette, responsabilità in alcune delle pagine più nere dell'imperialismo, dal Cile all'Africa. Anche nella storia italiana il suo ruolo fu infame. Come è noto, in colloqui con Kissinger, Aldo Moro colse una minaccia esplicita alla sua vita.
2- Negli ultimi decenni un Kissinger sempre ascoltato (ma paradossalmente più fuori che dentro gli USA), ha colto chiaramente la crisi degli StatiUniti, il velleitarismo criminale del disegno unipolare, gli esiti disastrosi delle culture politiche prevalenti a Washington.
 

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