SCOCCIA: «PAOLO VINTI? NON CREDO ABBIA INCISO NEL CUORE E NELLA TESTA DI TUTTI I PERUGINI» ‘Il sindaco Ferdinandi esalta ancora la sinistra radicale. Dove porterà l’amministrazione e le Istituzioni che rappresenta?’  
«Paolo Vinti, con tutto il rispetto, diversamente da quello che sostiene Vittoria Ferdinandi non è stata la persona che ha inciso nel cuore e nella testa politica di tutta la nostra generazione proprio perché ha espresso la radicalità di una cultura di sinistra nella quale non si rispecchierà mai l’intera città di Perugia». È quanto si legge in una nota di Margherita Scoccia. 
«Ho considerazione del personaggio Paolo Vinti e rispetto profondamente le sue idee, che sono diverse dalle mie - spiega la consigliera di opposizione del centrodestra in Comune - ma non lo considero un ‘vero e proprio mito’ come è scritto in un comunicato stampa del Comune. In occasione di un recente evento a Palazzo della Penna il sindaco di Perugia ha parlato di ‘vero atto politico’ - dice la Scoccia - spiace constatare che l’azione di questa Giunta di estrema sinistra a pochissimi giorni dal suo insediamento lasci immediatamente capire in quale direzione intende portare l’amministrazione. Voglio sperare che l’attuale sindaco abbia compreso il nuovo status di rappresentante delle Istituzioni e non di rivoluzionaria. In queste ore mi capita di ricevere numerosi messaggi e telefonate da parte di perugini che non si rispecchiano nella radicalità delle idee manifestate da Vittoria Ferdinandi, talvolta biasimata insieme ai suoi anche per l’ostentazione di quella frase sull’emozione altissima. Ferdinandi ha l’obbligo morale di tenere unita e di rappresentare tutta la città e non solamente una parte di essa».
E ancora: «Mi permetto sommessamente di ricordare che Perugia è stata la città di Luisa Spagnoli, donna creatrice e intraprendente, imprenditrice innovativa che ci ha reso famosi nel mondo. Perugia è stata, tra gli altri, la patria di Sandro Penna, di Gerardo Dottori, di Giuseppe Prezzolini e di Enrico Vaime, soltanto per citarne alcuni. Dal nostro punto di vista - conclude l’esponente dell’opposizione a Palazzo dei Priori - sarebbe stato preferibile esaltare innanzitutto qualcuno che ha reso davvero grande Perugia, senza rifarsi all’ideologia che purtroppo invece caratterizza in maniera nitida questa giunta comunale. Questo modo di fare politica, di stampo così fortemente comunista non potrà essere apprezzato dai perugini moderati».
 

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