TERNI - Nella giornata di ieri 20 febbraio, si è avviato il processo di reindustrializzazione  dello stabilimento Treofan di Battipaglia, salvaguardando definitivamente tutti i lavoratori, attraverso un progetto indirizzato alla sostenibilità e all'economia circolare, uscendo dal perimetro del gruppo Jindal.

Questo fatto oggi ci impone la necessità di porre l'attenzione sull'altro stabilimento del gruppo Jindal, la Treofan di Terni, ove si rendono necessarie scelte non più rinviabili, che permettano di garantire un futuro allo stabilimento.

Durante una pausa del confronto al Mise di ieri abbiamo avuto un breve colloquio  con  l'a.d. del gruppo Treofan, dr Kaufaman, al quale abbiamo fatto presente le seguenti  problematiche:

- mancanza di continuità di ordini in grado di garantire una marcia continua degli impianti e riduzione consistente di volumi
- mancato adeguamento degli organici al piano presentato dalla stessa società nel 2019;
- necessità di potenziare l'unica produzione importante dello stabilimento, ovvero quella del tabacco, attraverso il trasferimento dei macchinari oggi presenti a Battipaglia;
- necessità di costruire progetti di ricerca e nuova infrastrutturazione negli ambiti di risparmio energetico, consumi di materia prima, recupero degli scarti; operazioni queste che oltre a migliorare la competitività dello stabilimento, potrebbero beneficiare di risorse e strumenti pubblici già presentati dalla Regione dell'Umbria all'azienda, durante una visista nei giorni scorsi per rendere strategico il sito produttivo.

Le risposte ricevute, anche a causa della brevità della discussione, non sono state esaustive e non hanno fugato le preoccupazioni rappresentate e si sono concentrate sulla grande difficoltà del mercato, dovuta alla crisi del BOPP già presente da tempo, aggravata dalla epidemia cinese e dall'ingresso sul mercato del tabacco di produzioni asiatiche ed indiane.

L'a.d. ha poi proseguito dicendo che le difficoltà di mercato riguardano in questo momento tutti gli stabilimenti, compresi quelli di Jindal e che non è solo un problema di Terni.

Riguardo alla ricollocazione delle taglierine, l'azienda non ha ancora fatto alcuna valutazione in merito e non è stata presa al momento nessuna decisione. L'a.d. ha inoltre affermato che non esiste alcuna decisione presa rispetto al futuro dello stabilimento di Terni, ma il persistere di una situazione di mercato come quella attuale non sarà  a lungo sostenibile ed il futuro degli stabilimenti si giocherà sulla competitività e l'efficenza tra gli stessi; condizioni queste essenziali per   partecipare alla ripartizione degli ordini.

Il confronto si è concluso con la nostra richiesta di un incontro da effettuare entro il mese di marzo e comunque prima che venga presa qualsiasi decisione per i macchinari di Battipaglia, con la partecipazione diretta dell'a.d.; tale richiesta è stata successivamente  sollecitata anche ai vertici del MISE. 

All'a.d. è stato ribadito con forte chiarezza  che un eventuale trasferimento altrove degli impianti sopra descritti sarebbe interpretato dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori come un chiaro disimpegno nei confronti dello stabilimento di Terni.

Ci impegnamo ad  effettuare una assemblea immediatamente dopo l’incontro con la Direzione Aziendale.

Le Segreterie Nazionali

Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil

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