di Marco Bertozzi

 

E’ venuta a mancare la Professoressa Maria Antonia Modolo,Antonietta per gli amici.
Era spoletina di nascita e perugina di adozione,Umbra a tutto tondo ;una lunga ed
appassionata carriera nella Universita’ di Perugia’ come docente di Igiene,grande
animatrice scientifica della rivista La Salute Umana e del Centro Sperimentale di
Educazione Sanitaria (CESPES).
Allieva ,insieme ad altri medici, della Scuola di Pensiero del Professor Alessando Seppilli
,ha contribuito con forza e determinazione alla Istituzione del Servizio Sanitario Italiano
(legge 833/78) pensato sulla falsariga di quello Inglese, Nazione per Lei di riferimento
culturale.
Questa riforma epocale che assicurava ed assicura la Assistenza Sanitaria a tutta la
popolazione,in maniera Universale e senza distinzione,continua ad essere ,anche nelle
difficolta’ ,un vero caposaldo sociale ed e’ nata proprio a Perugia.
Nella scuola di Igiene e Sanita’ Pubblica si sono diplomati moltissimi Medici Specialisti e
formati ,a vario titolo, migliaia di Operatori Sanitari e Sociali,che hanno con forza ,negli
anni, contribuito alla organizzazione di un Servizio Sanitario che fa della Prevenzione
Primaria il suo essere.
Intuitiva e di grande intelligenza,aveva il pregio della estrema chiarezza di idee ed una
visione assoluta della internazionalizzazione delle problematiche.
Le sue lezioni,come le sue relazione nei convegni, non erano mai accademiche,ma
caratterizzate da una estrema semplicita’ nella esposizione,sempre vivace ,in cui alternava
approfondimento e sintesi,contemporaneamente e ci invitava sempre ad essere concreti e
mai fumosi:progettare ma poi organizzare.
Senatrice negli anni ‘90 eletta con i Progressisti, proveniva dalla componente
socialista,partito in cui aveva militato,molto vicina alle idee della sinistra lombardiana e
grande ammiratrice di Sandro Pertini,sosteneva con forza ed a volte con apparente
burbera spigolosita’,la convinzione che la politica sanitaria, in linea con l’impostazione del
Prof.Seppilli, dovesse essere prima di tutto politica della giustizia e dei diritti
universali,patrimonio della intera Collettivita’ ,la quale, attraverso le Comunita’ Locali,
doveva partecipare alla progettazione dei servizi socio- sanitari,evitandone la eccessiva
medicalizzazione per privilegiarne la Prevenzione e l’Educazione Sanitaria a tutto tondo, a
partire dalla scuola e dagli Insegnanti,che rappresentano i veri Caposaldi per formare il
giovane cittadino consapevole .
Una vera rivoluzione, per l’epoca...ed anche per l’Oggi.
 

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