PERUGIA - Nei giorni scorsi, presso la sede del Pd dell’Umbria, si è costituito il nuovo Gruppo di lavoro che affronterà i temi legati alle politiche faunistiche e venatorie. All’iniziativa erano presenti cacciatori, segretari di circolo, ma anche soggetti che nulla hanno a che fare con la caccia ma che ritengono invece molto importante la tutela e la valorizzazione delle nostre realtà per fini ambientali, agricoli e per questi motivi auspicano un esercizio dell’attività venatoria nel rispetto delle norme, compatibile e sempre di più orientata alla gestione del territorio.

Si è sottolineato come l’Umbria rappresenti ancora oggi una delle aree del paese a maggior incidenza venatoria e come negli anni si sia costruito un quadro normativo fra i più avanzati d’Italia. Dopo l’approvazione del Piano faunistico regionale si attendono oggi i nuovi piani provinciali che completeranno lo scenario di riferimento in materia di caccia.

Particolare attenzione è stata rivolta agli ATC umbri (Ambiti Territoriali di caccia) a cui si chiede uno sforzo ulteriore per una gestione attenta e rispettosa del territorio ma nello stesso tempo capace di migliorare le condizioni delle popolazioni di fauna selvatica. Tutto ciò insieme al dibattito, sempre aperto sul nuovo calendario venatorio, sarà approfondito nei prossimi appuntamenti che il Gruppo di lavoro intende realizzare, attraverso incontri con i rappresentati istituzionali di Regione e Province delegati in materia di caccia, le Associazioni venatorie e con confronti aperti nelle diverse realtà umbre in preparazione dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico su politiche faunistiche e venatorie.

Ha preso parte all’incontro, oltre al Segretario regionale Lamberto Bottini, il responsabile nazionale politiche faunistiche e venatorie del Pd Marco CIARAFONI che ha concentrato l’attenzione di tutti su ciò che sta accadendo a livello nazionale e che rischia di far passare in secondo ordine le questioni aperte nella nostra Regione.

Con la presentazione del DDL del Ministro Brambilla che prevede la modifica dell’art. 842 del Codice civile al fine di vietare l’ingresso dei cacciatori nei fondi privati e il raddoppio delle distanze dalle zone protette per l’esercizio venatorio, di fatto, è in pericolo l’attività della caccia nel suo complesso.

Il Governo nazionale è passato dal DDL dell’on. Orsi, più tempi, più specie, più caccia a questa proposta che di fatto propone la chiusura della caccia sociale e il via libera ad una attività venatoria privatizzata per pochi.

E’ evidente che il Pd Umbro e nazionale, lavoreranno affinché insieme alle associazioni venatorie e tutti i soggetti che in questi anni hanno concorso ad una sana e corretta gestione del territorio ci si possa ritrovare per contrastare con fermezza tali proposte.
 

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