si scaglia contro il direttore della Asl 4 di Terni, reo di aver nominato il dottor Tommaso Ciacca primario di anestesia e rianimazione presso l'ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto. Una nomina inopportuna “In un momento in cui il Parlamento si appresta a varare una legge… che tratta di consenso informato e di alleanza terapeutica, oltre che di dichiarazioni anticipate di trattamento”


''Le proposte di legge sul governo clinico e sull'etica di fine vita mostrano tutta la loro tragica necessita' di essere approvate al piu' presto per poter contrastare scelte che non possono in alcun modo essere condivise. A maggior ragione quando si tocca con mano la discrezionalita' nella nomina dei primari sembra entrare in contraddizione con i piu' elementari criteri di rispetto della deontologia e dell'etica medica”.

Qesta la tesi espressa oggi dall’on. Paola Binetti (Udc) che fa presente come in Umbria il direttore generale della Asl 4, Vincenzo Panella, abbia nominato il dottor Tommaso Ciacca primario di anestesia e rianimazione presso l'ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto, “senza tener in alcun conto che tre anni fa lo stesso dottor Ciacca era in procinto di staccare la spina a un paziente malato di sclerosi laterale amiotrofica che aveva chiesto di spegnere la macchina che lo teneva in vita”.
“Nessun rapporto legava medico e paziente - spiega l'esponente centrista a sostegno della sua bizzarra tesi -, nulla che potesse far pensare ad una alleanza terapeutica costruita nel dialogo e nella condivisione e che si fosse aperta alla ricerca di soluzioni alternative, che non fossero quelle di evidente impronta eutanasica, ma solo la volonta' ideologica di riaffermare freddamente il principio di autodeterminazione del paziente, come propone l'associazione 'Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica' (Radicali italiani) di cui il Ciacca e' membro attivo”.

“E' chiaro a tutti - prosegue Binetti - che nominare come primario dell'area di anestesia un professionista che si e' dichiarato disposto a staccare la spina di pazienti con cui non aveva alcun rapporto potrebbe costituire una non indifferente condizione di rischio per l'intera area di anestesia e rianimazione dell'Ospedale. Ecco perche' urge sapere quali siano stati i criteri che hanno portato a questa decisione e a quale valore e tutela della vita umana ci si sia ispirati”.

“In un momento in cui il Parlamento si appresta a varare una legge, la prima nel suo genere, che tratta di consenso informato e di alleanza terapeutica, oltre che di dichiarazioni anticipate di trattamento, questa nomina – conclude la parlamentare ex Pd -appare inopportuna nei modi e nella sostanza”.
 

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