PERUGIA - Hanno già aderito in più di 150, mossi dalla consapevolezza che solo la disponibilità è la molla che spinge a portare aiuto a quanti attraversano momenti di debolezza ed anche a riceverlo. Domenica 27 aprile il Salone parrocchiale ‘Rosario Trevisani’ di Ponte Pattoli risuonerà di voci e calore. Italiani e stranieri, famiglie e persone sole, siano esse in condizioni più o meno facili, operatori parrocchiali e volontari, cattolici e non solo, saranno protagonisti del ‘Pranzo di Solidarietà’, al quale è prevista anche la partecipazione di una delegazione della Caritas di Perugia con la direttrice Daniela Monni.

 

“Nella giornata della canonizzazione a Roma di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che tanto hanno vissuto Assisi e la storia umbra – evidenzia Don Gustavo, parroco di Ponte Pattoli – vogliamo partecipare facendo riferimento al grande spirito ed insegnamento di questi due Papi, al loro servirsi di gesti concreti verso l'uomo quale riaffermazione del legame diretto con Dio. La carità, come la fede, come la preghiera, sono una dimensione fondamentale della vita cristiana di ogni persona e di ogni gruppo – aggiunge – per questo ho accolto con piacere lo stimolo a ritrovarci per vivere qualche ora in ‘perfetta letizia’ insieme a chi è in condizioni di difficoltà, arrivato da un gruppo di preghiera dedito all’intercessione per i malati nel corpo e nello spirito, attivo da maggio 2012 nella chiesetta di Santa Maria ed intitolato alla ‘Divina Misericordia’. Essendo il 27 aprile anche la festa della divina misericordia, celebrata dalla Chiesa ed istituita proprio da Giovanni Paolo II, la proposta non poteva non essere accolta ed attuata in una data migliore!”.

 

Il pranzo, cucinato da 4 cuoche rigorosamente locali, sarà contornato da musica, animazione ed una lotteria ricca di premi per grandi e piccoli. Da quanto si ipotizza il ricavato non servirà soltanto a coprire le spese vive, ma il rimanente potrà essere devoluto alla Caritas per i bisogni della Parrocchia.

 

“Domenica saremo in tanti – spiega l’animatrice del gruppo di preghiera – tra italiani, musulmani e di colore. Non facciamo distinzione di religione, l’unico obiettivo a breve è riunire queste persone e renderle felici anche solo per un giorno, ma già pensiamo di ripetere l’iniziativa in futuro. Parlando con alcuni di loro abbiamo visto la gioia nei loro occhi e ciò ha rafforzato quanto già diceva Madre Teresa di Calcutta ‘Dio non ha creato la povertà, siamo stati noi a crearla; davanti a Dio siamo tutti uguali’ ed ancora ‘ sappiamo bene che quello che stiamo facendo è una goccia nell’Oceano ma l’Oceano sarebbe meno vasto se non ci fosse quella goccia’”.

 

L’iniziativa, sottolineano il parroco e l’animatrice, non vuole essere una dimostrazione di carità, ma un’occasione per vivere la carità. “A Ponte Pattoli si vivono le stesse difficoltà di tanti altri paesi – spiega ancora don Gustavo – date dalla mancanza di lavoro, da qualche fabbrica chiusa, tuttavia comincia ad avvertirsi un piccolo risveglio, si tratta di timidi segnali che devono aiutare a guardare al domani con speranza. L’importante è riscoprire la solidarietà, quel legame che fa sentire meno soli, ci sono famiglie con 6 o 7 figli che non possono né devono essere lasciate a loro stesse, dobbiamo riscoprirci fratelli. Le eventuali risorse che riusciremo a liberare – conclude - serviranno a far fronte a situazioni particolari, di povertà e degrado che necessitano di specifica attenzione”.

 

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