Droga. Verini e altri interrogano Riccardi e Fornero su Bandi tossicodipendenze
Dopo l'interrogazione presentata ieri al Senato, a firma Ferrante, Della Seta e altri, le questioni legate alla comunità di recupero per tossicodipendenti di Città della Pieve tornano in Parlamento. Su iniziativa del deputato umbro del Pd Walter Verini è stata presentata questa mattina alla Camera un'altra interrogazione ai ministri per la Cooperazione e del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Riccardi ed Elsa Fornero, per fare luce sui finanziamenti del Comune di Roma al settore delle tossicodipendenze.ù
I democratici Verini, Calipari, Concia, Coscia, D'Antona, Madia, Melandri, Mogherini, Morassut, Pedoto e Touadi in una nota spiegano di prendere "spunto dalle recenti critiche delle associazioni e cooperative del Cnca per chiedere ai ministri di intervenire affinché enti con accreditata capacità ed esperienza pluriennale nel settore delle tossicodipendenze (come quello che gestiva la comunità pievese) non vengano di fatto smantellati con gravi ripercussioni sulla vita degli utenti attualmente in carico, sul futuro lavorativo degli operatori impiegati e su quello dei territori coinvolti che si vedrebbero privati di realtà che vi operano da anni con risultati importanti". I democratici chiedono inoltre ai ministri di verificare la correttezza delle procedure dei nuovi bandi del Comune di Roma che, “come denunciato dalla gran parte delle associazioni e cooperative sociali attive da oltre vent'anni nella Capitale, sembrano costruiti ad hoc per far posto a nuovi oggetti, strettamente collegati con alcuni esponenti politici dell'attuale maggioranza capitolina”.
In particolare - si legge nell'interrogazione - “la cooperativa il Cammino, che tra gli altri servizi gestisce da 25 anni la comunità di Città della Pieve, ha perso tutti e otto i servizi che gestiva fino a qualche mese fa”. Tale esperienza secondo il deputato umbro Verini, “rappresenta un vero patrimonio della città di Roma, un'esperienza di grande valore nata sulla spinta delle "madri di Primavalle", sostenuta dall'amministrazione comunale guidata da Luigi Petroselli e da tutte le amministrazioni succedutesi; essa rappresenta un esempio non solo terapeutico e di reinserimento sociale degli ospiti ma anche di positiva integrazione con il territorio”.
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