ROMA - Piu' di 200mila dipendenti da oppiacei (218.425) e circa 120mila dipendenti da cocaina, per un totale di 338.425 tossicodipendenti, che rappresentano l'8,5/1000 dei residenti di eta' compresa tra i 15 e i 64 anni. E' la fotografia dei tossicodipendenti con bisogno di trattamento scattata dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, presentata questa mattina a palazzo Chigi dal sottosegretario alle Politiche antidroga, Carlo Giovanardi, e dal capo del dipartimento Politiche antidroga, Giovanni Serpelloni.

Sulla cifra complessiva, circa il 10% (35.597) e' relativo ai soggetti che hanno richiesto il trattamento per la prima volta, con un tempo medio di latenza (dal momento dell'inizio del consumo all'arrivo ai servizi) di 7,4 anni. Periodo che si allunga per i consumatori di cocaina e cannabis, fino ad arrivare rispettivamente a 9,5 e 8 anni, mentre si accorcia nel caso dei dipendenti da oppiacei che arrivano nei Ser.T. anche dopo 5,5 anni.

Trentuno anni e' l'eta' media dei nuovi utenti dei servizi per le tossicodipendenze che, sottolineano gli autori dell'indagine, si sposa sempre piu' in avanti. L'eroina e' la sostanza piu' utilizzata (70,1%) da coloro che richiedono di essere ammessi ai programmi di trattamento, seguita da cocaina (15,2%) e cannabis (9,2%).

Le regioni con la piu' alta percentuale di utenti in trattamento per uso primario di eroina sono Umbria, Basilicata, trentino Alto Adige e Liguria. Lombardia, Sicilia, Campania e Valle d'Aosta sono invece quelle con il piu' alto numero di utenti in carico per uso primario di cocaina. Guardando invece alla necessita' di trattamento, le regioni con le quote piu' consistenti di pazienti bisognosi sono Calabria, Liguria, Marche, Umbria, Abruzzo, Toscana, Molise, Lazio e Piemonte.

Lo scorso anno, inoltre, sono state poco meno di 185mila le persone trattate presso i servizi, con un aumento dello 0,4% rispetto alla precedente rilevazione. Nel 66,3% dei casi si e' trattato di trattamento farmacologico (metadone nel 72,7% dei casi) mentre il 33,7% e' stato di tipo psico-sociale e/o riabilitativo non integrato con farmaci.

Per la prevenzione delle emergenze droga correlate e la riduzione dei decessi sono stati investiti oltre 9 milioni di euro, di cui 205mila finanziati dal dipartimento Politiche antidroga. Piuttosto elevata e' la percentuale di disoccupazione tra gli utenti dei servizi: 31%, una quota consistente della quale riguarda le donne e, rispetto alle sostanze consumate, i consumatori di eroina. Il 4% degli utenti risulta essere, inoltre, senza fissa dimora.

Passando all'analisi delle strutture socio-sanitarie dedicate alla cura e al recupero delle persone tossicodipendenti, al 31 dicembre 2010 ne sono state censite 1.647, di cui 554 servizi pubblici con 6.793 operatori (il 9,2% in meno rispetto al 2000).

Negli anni, si legge nella relazione, il rapporto utenti/operatori si e' gravemente sbilanciato passando dal 20,6 del 1997 al 26 del 2010. La concentrazione di servizi e' maggiore al nord, in particolare Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, e minore al sud. Dalle relazioni delle singole regioni, secondo quanto riportato nel documento statistico, si evince una diminuzione degli interventi di prevenzione sia in ambito universale che selettivo e della quota di investimenti finanziari nel settore, soprattutto nel 2009 e nel 2010. In quest'ultimo anno, il dipartimento Politiche antidroga ha finanziato progetti di prevenzione, sia universale che selettiva, per il 51% del proprio budget annuale (pari a 4 milioni 714mila euro).
 

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