Dottorini-IDV: Umbra Acque deve rispondere dei crediti insoluti non i cittadini
“Riteniamo urgente che Umbra Acque prenda atto della sentenza del tribunale e si adegui alle istanze che le
associazioni dei consumatori e i cittadini stanno portando avanti da mesi. Il deposito cauzionale è illegittimo e la società farebbe bene a restituire quanto versato ingiustamente dai cittadini”. Con queste parole Oliviero
Dottorini (IdV), commenta la sentenza sul deposito cauzionale di Umbra Acque che ha dato parere favorevole alle richieste delle associazioni dei consumatori.
“Il presidente e il direttore dell'azienda – aggiunge il capogruppo Idv - devono mettere in atto tutte le procedure necessarie a sanare una situazione non più sostenibile. A seguito dell'esito referendario, con la sentenza della Corte costituzionale, la lettera scritta dall'assessore Rometti agli Ati e adesso la sentenza del tribunale che accoglie il ricorso della Federconsumatori, non è più rinviabile un tavolo di confronto tra l'azienda pubblica e gli enti locali, a cui chiediamo vengano invitate anche le associazioni dei consumatori e i comitati civici che da anni si battono per la ripubblicizzazione di un bene primario come l'acqua”.
“Se sono presenti crediti insoluti come dice l'azienda – conclude Dottorini – ne dovranno rispondere gli amministratori della stessa e non scaricare i costi di un risanamento sui cittadini che si trovano ogni giorno
a dover affrontare una crisi economica senza precedenti che vede aumenti di tariffe al limite della sostenibilità. Come Italia dei Valori faremo tutto quanto necessario dentro e fuori le istituzioni perché la partecipata pubblica Umbra Acque rispetti la volontà referendaria e il ricorso delle associazioni dei consumatori”.
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