di Alfonso Gianni 

Lo gridano le donne iraniane e ne patiscono le conseguenze. Risuona e rimbalza in tutte le piazze del mondo. Sembrano tre parole semplici giustapposte l'una all'altra. Ma non è così. Sono parole cariche di storia e dense di significati. Connesse tra loro. Una triade formidabile, potente, immaginifica, liberatoria. In una parola rivoluzionaria. Il più bel grido di lotta da molti anni a questa parte, che scavalca con un solo balzo generi e frontiere. Non lasciamolo solo alle tastiere dei computer, gridiamolo in tutte le strade e i luoghi del mondo. Così diventa virale e vitale.

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