di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Anche oggi vi offro una tela di Henri Gervex (1852-1929). Si intitola “M.lle Valtesse de la Bigne”, al secolo Èmile-Luise Delabigne (1848-1910).
Se nel 1878 il Salon rifiutò la tela “Rolle”, sempre dello stesso autore, ritenendola immorale per il nudo integrale che offriva, l’anno dopo rigettò anche la richiesta di esporre questo ritratto in cui la modella appare completamente vestita. Perché?
Perché la rappresentata era una nota, notissima cortigiana parigina ed i benpensanti non vollero mostrare un quadro con riprodotta una donna di vita, che gettava scandalo. 
E questo nonostante la De Bigne avesse posato per altri pittori ed avesse ispirato addirittura il personaggio di “Nana“ (pubblicato proprio in quei mesi), di Èmile Zola, uno dei letterati francesi più pubblicati e tradotti nel mondo. 
Proveniente da una famiglia povera, Èmile Louise, a 13 anni, venne violentata. Cominciò così a posare, essendo molto bella, come modella (anche con Gustave Courbet ed Eduard Manet) e ad avere amanti selezionati (come il musicista Jacques Offenbach o i principi  Lubomirski di Polonia e de Sagan). 
Si racconta che non ammise nella propria camera da letto Alexandre Dumas figlio (l’autore della “Signora delle camelie”) perché “Mio caro, tu non hai i mezzi economici”. 
Le cronache sostengono che fosse arrivata ad accumulare un capitale di 2 milioni di euro al cambio attuale. 
La tela è esposta al Museo d’Orsay.

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