La disputa di «appartenenza» - fra municipio e soprintendenza - sarebbe la causa principale dello stallo in cui si viene a trovare, ancora oggi, in apertura del 2012, la Domus Aurea. Non ultimo, va inserito anche il commissariamento dell'area, messa sotto controllo dal 2006 e affidata a Luciano Marchetti. Intanto, mentre si litiga sopra la sua testa, la preziosa reggia voluta dall'imperatore Nerone, riaperta e richiusa più volte, fino all'ultimo crollo avvenuto nelle strutture traianee, è a forte rischio. Mostra un degrado imbarazzante con funghi sopra gli affreschi, infiltrazioni di acqua piovana e la terra sovrastante che pesa sopra le volte è un pericolo incombente. La realtà è che uno dei beni culturali più conosciuti al mondo, in posizione ottimale per un percorso archeologico-artistico (la sua entrata si trova nel parco del Colle Oppio, vicinissima al Colosseo e al Palatino), versa in condizioni disperate, nonostante il commissariamento del monumento (politica che si è rivelata in molti casi, come anche per l'Anfiteatro Flavio, fallimentare) e il maestoso progetto di recupero presentato da Marchetti stesso che prevedeva ascensori, pali di ferro conficcati nelle pareti antiche e un museo pensile.

Fonte: Il Manifesto dell' 11 gennaio 2012

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