PERUGIA - L’11 novembre scorso il Presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, ha inviato alla Presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, una nota del Presidente della Seconda commissione consiliare, Gianfranco Chiacchieroni, con la quale il rappresentante del “Parlamento” regionale ha ufficialmente chiesto alla Giunta regionale di intervenire per rimediare alla violazione del diritto europeo sulle energie rinnovabili.

Dall’11 novembre 2013 la Giunta regionale non ha fatto nulla e le energie rinnovabili continuano ad essere disseminate in Umbria senza una valutazione ambientale, nonostante che la Commissione europea abbia in precedenza avviato una procedura di infrazione contro l’Italia e anche la Corte costituzionale ne abbia ribadito l’obbligo.

L’indiscriminata diffusione delle energie rinnovabili senza una preventiva valutazione di impatto ambientale (VIA) dei singoli impianti, ha causato danni al paesaggio di Perugia che è stato stravolto da distese di pannelli fotovoltaici che dal Monte Tezio sono arrivate a coprire le preziose zone di pianura sottratte al loro più assennato uso agricolo.

In tutta l’Umbria per l’opposizione di decine di comitati locali e di sindaci sono state bloccate altre distese di fotovoltaico, inoltre sono state bloccate anche le pale eoliche a Colfiorito e quelle sul monte Peglia, che avrebbero fatto da sfondo al duomo di Orvieto, e anche molte delle centrali a biomasse i cui progetti sono spuntati come funghi nonostante i rischi e le conseguenze negative per l’ambiente e per la salute.

Purtroppo, alcune centrali a biomasse sono state costruite nonostante le forti proteste dei comitati come è accaduto a S.Egidio a Perugia.

L’Umbria, invece di puntare sul fotovoltaico da sistemare sui tetti dei tanti capannoni industriali e nelle zone già degradate o sul risparmio energetico, ha vissuto una specie di far west delle energie rinnovabili, il cui sviluppo è stato determinato dagli incentivi statali. Non si è puntato ad una vera riconversione ecologica dell’economia, ma si è riproposta la solita storia per la quale prima vengono gli affari poi l’ambiente. Non a caso la notevole crescita degli impianti per l’energia rinnovabile, per la quale l’Umbria ha già superato nel 2013 la quota che avrebbe dovuto raggiungere nel 2020, è avvenuta in violazione del diritto europeo che impone la Valutazione di impatto ambientale, proprio per valutare preventivamente le conseguenze sull’ambiente di tali impianti.

Per impedire che si continui ad autorizzare gli impianti di energie rinnovabili in violazione del diritto europeo è in corso una denuncia alla Commissione europea, un ricorso al Consiglio di Stato e una diffida alla Giunta regionale.

Infine, si invitano i cittadini a partecipare alla seconda “Marcia per l’aria, l’acqua, la terra, il cibo sani” che si svolgerà ad Assisi, domani 18 maggio 2014, contro le biomasse selvagge.

 

Urbano Barelli

Candidato Sindaco Liste civiche Perugia Rinasce e CReA Perugia

 

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