PERUGIA – La perizia sul Dna dei consulenti super-partes, i testimoni dell’accusa poco credibili e persino l’ultimo appello per la libertà di Amanda e Raffaele, non hanno minimamente fatto cambiare idea alla famiglia Kercher convinta della bontà della tesi dell’accusa, come il loro avvocato Francesco Maresca. “Le prove per chiarire chi ha ucciso Meredith Kercher ci sono: la polizia, i giudici e gli inquirenti ci stanno lavorando, abbiamo fiducia in loro e dobbiamo solo aspettare": ne è convinta Stephanie, sorella di Mez, che ha risposto in una conferenza stampa a Perugia organizzata in attesa del verdetto della Corte d'Assise d'appello.

La prima condanna di Amanda e Raffaele, ha continuato, "è l'unica prova che ora abbiamo: siamo stati soddisfatti allora e non è cambiato nulla. Loro avevano diritto all'Appello, funziona così in Italia. Abbiamo fiducia, è giusto così, ma non sappiamo veramente cosa è successo. Non lo sapremo finchè qualcuno non verrà avanti a dirlo". Stephanie ha voluto ricordare che "si tratta di un processo di Appello".

Anche la madre di Meredith, Arline, riguardo alla perizia super partes disposta dalla corte di Appello - che ha smontato quella presentata in primo grado dai periti della procura - ha manifestato dubbi, sottolineando che secondo quella perizia "tutte le prove erano sbagliate, non un elemento specifico. Come a dire che la polizia aveva sbagliato proprio tutto". "Ora - hanno concluso i familiari - non resta che aspettare fino a stasera e vedere cosa succede". La famiglia Kercher ha smentito l’amicizia tra Amanda e Meredith. Comunque sia la sentenza difficile sarà perdonare: “E' molto difficile in questo momento provare a pensare al perdono. Da una parte è passato molto tempo, dall'altra la cosa è ancora molto viva e non solo Meredith è stata quasi dimenticata, ma se pensiamo alla brutalità con cui è stata uccisa è stata terribile". Lo ha detto il fratello di Meredith Kercher, Lyle, in una conferenza stampa a Perugia con la madre e la sorella.

"Credo che tutti possano trovare difficile perdonare. Abbiamo cercato di premere perchè ci sia la condanna, ma non credo che ci sia da festeggiare anche con una condanna - ha continuato - perchè si tratta sempre di tre giovani. Ma non si può neanche ora parlare di perdono e comprensione. È come se Meredith fosse volata via da noi. Per me era una buona sorella, ci manca.
Soprattutto a Natale e al suo compleanno sentiamo la sua assenza".
 

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