Divisioni e Cgil - Cajarelli: "L'accordo Camusso-Industriali contro lo statuto"
PERUGIA - Che succede nella Cgil umbra dopo l'accordo del 28 giugno tra sindacati e Confindustria su contrattazione e rappresentanza? Come noto, non tutte le componenti del sindacato hanno accolto favorevolmente la firma messa da Camusso, anzi, nei giorni successivi all'accordo che ha visto il riavvicinamento con Cisl e Uil dopo due anni di rottura totale, la tensione è cresciuta notevolmente fino a portare qualcuno a parlare di possibili rotture o addirittura scissioni. Con Vasco Cajarelli, segretario regionale Cgil e membro della minoranza interna, contraria all'accordo, cerchiamo di capire meglio a che punto è la notte.
Allora Cajarelli, l'Umbria è una delle poche regioni dove vige il cosiddetto 'governo unitario' in Cgil. Ovvero, dove la minoranza è presente negli organi direttivi e nelle segreterie confederali, come lei stesso dimostra. Ora cambia tutto?
A dire il vero quello che mi preoccupa di più in questo momento non è il governo unitario in Cgil, ma il massacro sociale che si sta producendo nel territorio e che è destinato ad aggravarsi nei prossimi mesi visto l'uragano che si sta abbattendo sul sistemi finanziario e produttivo. Il caso della Trafomec è solo l'ultimo in ordine di tempo, ma temo che dovremo fare i conti con altre situazioni simili in futuro.
D'accordo, ma i problemi interni restano. L'accordo del 28 non vi è andato proprio giù...
Beh, c'è un problema di metodo e uno di merito. Sul primo versante, non c'è stato un vero coinvolgimento del direttivo prima della firma, si è andati là senza un mandato esplicito e questo non va. Poi, nei contenuti dell'accordo si trovano tante cose che non funzionano. E non perché non piacciono a me o ad altri, ma perché cozzano con lo Statuto della Cgil e contraddicono quello per cui ci siamo battuti negli ultimi anni.
Ad esempio?
Ad esempio si accetta di fatto la compresenza di Rsu e Rsa (rappresentanze aziendali dei lavoratori nominate e non elette come le Rsu, ndr), e questo è un arretramento. C'è una riduzione della democrazia perché gli accordi possono essere imposti dalla maggioranza della Rsu senza il coinvolgimento dei lavoratori. Ci sono le tregue, ovvero i divieti di sciopero imposti alle organizzazioni sindacali, anche se sono contrarie ad un accordo. E poi ci sono le deroghe al contratto nazionale, camufatte con un altro nome, quelle che avevamo respinto fermamente nel 2009. Non è un caso che Confindustria, Cisl e Uil rivendichino un'assoluta continuità tra questo accordo e quello separato di 2 anni fa.
Insomma, che l'accordo non vi piaccia è chiaro. Ma ora che succede? Non vedete il rischio di una spaccatura in Cgil?
Deve essere chiaro: noi non vogliamo spaccature. Al contrario, vogliamo salvare la Cgil e per farlo crediamo sia necessario rappresentare anche chi non è daccordo, evitare che scappi e che si produca una scissione silenziosa, fatta non da pezzi di organizzazione, ma dai lavoratori che se ne vanno perché non si sentono più rappresentati.
Tornando all'Umbria, il governo unitario è un'esperienza conclusa o no?
Non abbiamo comunicazioni ufficiali in merito. Io però ci tengo a sottolineare che in Umbria il governo unitario c'è da 19 anni ed è stato costruito su un documento regionale, su questioni umbre. Perché le differenze sulle questioni nazionali ci sono sempre state e noi le abbiamo rivendicate. Oggi quelle differenze emergono con maggiore chiarezza, ma non nascono dal nulla. In ogni caso, se la maggioranza vuole rompere il governo unitario dovrà farlo nelle sedi appropriate e allora noi ne prenderemo atto.
Lunedì
18/07/11
18:20
Grande ricucitore. Dai che anche questa volta ne verrai fuori alla grande.
Lunedì
18/07/11
19:54
Cajarelli come al solito inizia da comunista e finisce da opportunista. Lui è contrario all'accordo del 28 giugno ma non vuole spaccature. Lui non vuole mai spaccature. Lui preferisce fare le critiche e la voce grossa solamente durante la pausa caffè dei direttivi poi, al momento della votazione, preferisce votare come la maggioranza. Anche al momento della votazione del bilancio CGIL si è visto il solito giochetto: proteste sottovoce e votazioni secondo maggioranza. Questa è la rivoluzione alla Cajarelli: protestare ma non arrivare mai a nessuna rottura. Faccia attenzione Cajarelli che la scissione silenziosa, che lui teme, non diventi troppo fragorosa. Non sarà mica che sente scricchiolare la sua poltrona visto che il segretario regionale ha già minacciato di rompere il governo unitario anche in Umbria? Nel qual caso per il signor Cajarelli & c. si metterebbe maluccio. Allora si vedrebbe un nuova CGIL ridisegnata, magari con SEL al posto di Rifondazione Comunista e quindi con meno poltrone per la minoranza CGIL. Ma che vado a pensare? Del resto diversi sindacalisti della minoranza l'avevano detto già in tempi "non sospetti" di voler passare a SEL.
Lunedì
18/07/11
22:21
Non perche abbia bisogno di un avvocato difensore, ma la posizione espressa da Cajarelli mi sembra ampiamente condivisibile. Non discuto però ne la opportunità ne, ovviamente, la legittimità dei commenti dei vari detrattori. L'unica cosa che sarebbe carino conoscere è la vera identità dei vari "ho chi minh" "cippalippa" e via discorrendo.Ovviamente solo per curiosità, per evitare un giorno di scoprire di aver passato una vita a discutere con "topo gigio".
Cordialmente,
Mauro Moriconi Segr Camera del Lavoro di Perugia
Martedì
19/07/11
16:42
Scusi Moriconi ma, non conoscendoLa, parlare con Lei o con Topo Gigio per me è la stessa cosa. Anzi Topo Gigio mi è più familiare.
Cordialmente,
Cippalippa operaio comune.
Martedì
19/07/11
21:20
Mauro Moriconi ha questo chiodo fisso: vuole conoscere la mia identità ovvero vuol sapere chi è Ho Chi Minh. Non vuole, il Moriconi, ragionare nel merito, lui ha bisogno di conoscere l'identità dell'interlocutore misterioso, magari per inviargli contro le temibili truppe cammellate della Camera del Lavoro. Che posso dirle Moriconi? Telefoni al direttore Pierucci e se lo faccia rivelare magari avrà delle sorprese o forse no. Caro Moriconi, a volte (spesso anzi) i nemici non sono dall'altra parte della barricata ma alle nostre spalle e hanno la nostra stessa divisa. Sia chiaro: lo dico per me, non per lei. Ad maiora.
P.S. chiedo scusa al maestro Ho Chi Minh ovunque sia per avergli usurpato immeritevolmente il nome e averne fatto uno pseudonimo.
Martedì
19/07/11
23:37
Ovviamente non ho alcun problema a ragionare del merito delle questioni, non perchè abbia delle certezze o delle verità rivelate, ma perchè come tutti sono portatore di "opinioni" che in quanto tale sono "opinabili".Quanto al resto vorrei rassicurarLa, signor Ho Chi Minh quel chiodo fisso non turba i miei sonni, e l'osservazione che mi sono permesso di fare viene dalla mia esperienza personale: sono stato abituato, da sempre a "metterci la faccia" ed anche nome e cognome. Ma tutto ciò è ovviamente opinabile e, aggiungo con rispetto, ognuno si regola come vuole.
Mauro Moriconi
Mercoledì
20/07/11
17:16
Riporto testualmente: "In ogni caso, se la maggioranza vuole rompere il governo unitario dovrà farlo nelle sedi appropriate e allora noi ne prenderemo atto". La prego Cajarelli continui!!! E quindi che succede se la maggioranza vuole rompere? La prego non ci lasci con questo dubbio amletico. Che succederà, che farete Voi della minoranza? Magari risponda Lei Moriconi.