L’Assessore Margottini torna sul dissesto della rupe con più riflessive e opportune considerazioni, compiendo, rispetto alle prime e superficiali esternazioni, un rapidissimo dietro-front.

Inizialmente Margottini aveva minimizzato e quasi irriso alle preoccupazioni espresse da diversi soggetti. Poi ha capito l’antifona ed è corso ai ripari informando gli orvietani, a quasi tre anni dall’insediamento della nuova amministrazione, che gli strumenti di monitoraggio dell’Osservatorio Rupe sono obsoleti e in parte distrutti e che fenomeni di dissesto sono ancora operanti. Infine l’Assessore ha finalmente scoperto che la Regione Umbria sin dal 2006 ha disposto un fascicolo per la richieste di finanziamenti per intervenire a tutela del consolidamento già realizzato della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi.

Margottini dovrebbe praticare una maggiore umiltà e magari soffermarsi meglio, senza la vis polemica che sembra animarlo in queste ore, sulle domande che Trappolino e Galanello hanno posto rispettivamente al Ministro dell’Ambiente Clini e alla Giunta Regionale. Così facendo, potrà apprendere che tali quesiti attengono a questioni di ordine generale e non esclusivamente alla frana su cui l’assessore si esercita con particolare insistenza.

Le iniziative intraprese dai rappresentanti istituzionali del territorio non fanno riferimento ad una disputa accademica che un tribunale di sapienti è chiamato a dirimere. Piuttosto sollevano un problema a partire da un evento contingente, grazie al quale si può riaprire un ragionamento sulla Rupe e che ha consentito all’Assessore Margottini di scoprire tante cose: l’obsolescenza e il malfunzionamento degli strumenti dell’Osservatorio, la permanenza di seri fenomeni di dissesto e l’esistenza di un fascicolo redatto dalla Regione Umbria per il finanziamento di nuovi interventi sulla Rupe.

In queste vicende di ordine generale e di interesse collettivo le differenze politiche non dovrebbero mettere fuori corso legale quel pizzico di onestà intellettuale sommamente utile quando ci si occupa degli affari di tutti.


Gruppo Consiliare Partito Democratico
Gruppo Consiliare Socialisti
Gruppo Consiliare Rifondazione

 

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