Diseguaglianza: il potere al servizio di
di Redazione
Il nuovo rapporto di Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle diseguaglianze.
Il rapporto ci dice che 7 delle 10 società più grandi al mondo hanno un miliardario come amministratore delegato o azionista di riferimento. Queste corporation hanno un valore di 10.200 miliardi di dollari, superiore al PIL di tutti i Paesi dell'Africa e dell'America Latina.
Miliardi di persone sopportano il peso di epidemie, dell'inflazione, delle guerre, e una manciata (5) di super ricchi raddoppiano la loro fortuna (dal 2020 al 2023) a un ritmo di 14 milioni di dollari l'ora.
Il potere economico delle grandi aziende è oggi decisamente fuori controllo, una macchina che alimenta le diseguaglianze. Rendite monopolistiche, compressione dei costi e dei diritti dei lavoratori, elusione delle imposte che concorrono ad alimentare le fortune dei ricchi azionisti. Ovviamente più si è ricchi, più si è estremamente ricchi, più aumenta il potere, il potere di fare o non fare cose. Un potere spesso esercitato per condizionare le politiche pubbliche preservando le posizioni di privilegio di piccole minoranze a discapito dell'interesse collettivo e minando alla base l'essenza stessa della democrazia. Oggi, i miliardari in termini reali, sono più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso d' inflazione.
Per quasi 800 milioni di lavoratori occupati in 52 paesi i salari non hanno tenuto il passo dell'inflazione, compresa l'Italia. Il relativo monte salari ha visto un calo in termini reali di 1.500 miliardi di dollari nel biennio 2021-2022, una perdita equivalente a quasi un stipendio mensile per ciascun lavoratore.
Una ingiustizia sociale di queste dimensioni quanto potrà ancora essere sopportata dagli sfruttati di tutto il mondo?
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