PERUGIA – “La Giunta spieghi le ragioni che hanno portato la Regione Umbria a richiedere alla Commissione Europea la modifica dei confini del Sito d'Interesse comunitario (Sic) e Zona speciale di conservazione (Zsc) denominato 'Boschi di Montelovesco e Monte delle Portole' e le ripercussioni che questa scelta avrà sulla prevista bonifica dell'area della discarica di Pietramelina”. È quanto chiede il capogruppo di Rifondazione comunista all'Assemblea legislativa, Damiano Stufara, in un'interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini in cui rimarca che “la costruzione di un digestore può determinare la mancata attuazione o la compromissione della bonifica dell'area della discarica, prospettata ai cittadini e da questi lungamente attesa ed auspicata”.

“La richiesta di variazione dei confini per il sito 'Boschi di Montelovesco e Monte delle Portole' – spiega Damiano Stufara - approvata definitivamente dalla Commissione Europea il 16 ottobre scorso, esclude l'area della discarica di Pietramelina dal Piano di Gestione di questo Sito di interesse comunitario. Una richiesta avvenuta parallelamente all'individuazione, da parte della Regione Umbria, della discarica come sede di uno dei tre digestori anaerobici che saranno costruiti nella provincia di Perugia, come indicato nella proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti della Giunta”.

Nell'interrogazione, Stufara ripercorre le tappe della vicenda: “Nel 1997 l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria '43/1992' relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica, comunemente chiamata 'direttiva habitat', che introduce la disciplina delle zone Sic (Sito di interesse comunitario), quali aree che contribuiscono a mantenere o ripristinare gli habitat naturali, nonché alla coerenza della Rete Natura 2000. In Umbria, con il 'Progetto Bioitaly', si è avuta una prima individuazione di 106 siti comunitari, di cui 99 Sic - 76 in Provincia di Perugia e 23 in Provincia di Terni - e 7 Zps (Zone di Protezione Speciale)  - 3 in Provincia di Perugia e 4 in Provincia di Terni - la cui localizzazione riguarda tutte le aree che per i diversi aspetti morfologici, geologici, altimetrici, climatici, idrologici, floristico-vegetazionali, faunistici, paesaggistici e storico-antropici, contraddistinguono l’intero territorio regionale. In coerenza con tale progetto la Regione Umbria ha proceduto all'approvazione delle linee di indirizzo regionali per la predisposizione dei piani di gestione dei siti Natura 2000, per poi procedere  all'adozione delle proposte di piano e all'avvio della fase di partecipazione”.

“Tra i siti individuati – continua Damiano Stufara - figura il Sic 'Boschi di Montelovesco e Monte delle Portole', che occupa parte dei territori dei comuni di Perugia, Umbertide e Gubbio. Questo sito rientra tra quelle dichiarate Zone speciali di conservazione (Zsc), destinate alla conservazione della biodiversità nell'ambito della Rete Natura 2000, come indicato nel decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm) del 7 agosto 2014, che individua quali Zone Speciali di Conservazione 31 siti insistenti nel territorio della Regione Umbria già proposti alla Commissione europea quali Siti di Interesse Comunitario (Sic).

“Ma al centro del sito 'Boschi di Montelovesco e Monte delle Portole' – sottolinea Stufara - è operante dal 1984 la discarica di Pietramelina, una delle più grandi d’Europa. La discarica, ormai esaurita e in attesa di bonifica, nei trenta anni della sua attività ha registrato numerosi incidenti di percorso e inquinato l’ambiente circostante, causando notevoli disagi alle popolazioni che abitano a Pierantonio e Pian d’Assino (Umbertide) e Sant'Orfeto (Perugia). Con la delibera della Giunta '137/2014' è stato approvato il Piano di gestione del Sic, introducendo delle modifiche cartografiche che, nel corso dell'approvazione del settimo elenco aggiornato dei Siti di Importanza Comunitaria da parte della Commissione Europea, nonostante un primo rifiuto pervenuto in data 31 agosto 2011, sono state successivamente accettate”.

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