Discarica Belladanza/ Zaffini: “Dati preoccupanti, come sarà gestione futura?"
PERUGIA – “Cosa intende fare la Giunta per la gestione futura della discarica di Belladanza di Città di Castello alla luce dei preoccupanti dati ambientali, considerando la linea ondivaga e contraddittoria tenuta dal precedente Esecutivo regionale ed in previsione della elaborazione del nuovo 'Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti'. È quanto chiede in un'interrogazione a risposta immediata (question time) il consigliere di Fratelli d'Italia Andrea Lignani Marchesani.
“Recentemente – scrive Lignani Marchesani - sono stati pubblicati i dati relativi al monitoraggio, effettuato nel 2013 dall’Arpa, nelle aree a ridosso delle sei discariche umbre che dimostrano come le acque sotterranee e superficiali nelle vicinanze delle discariche risultano inquinate per cause, come Arpa indica nella sua relazione ai dati raccolti', presumibilmente imputabili ad una interazione con percolato di discarica'. Non solo le popolazioni delle aree circostanti le discariche, ma più in generale tutti i cittadini umbri, sono particolarmente preoccupati per i risultati delle rilevazioni”.
“I dati per il 2014 – prosegue Lignani - non sono ancora disponibili, essendo in corso le rilevazioni, per cui non si conosce nulla sull’evoluzione della situazione ambientale. Ma Giunta regionale in carica nella scorsa legislatura (2005-2010) aveva, in una pubblica occasione, preso il formale impegno di andare verso la chiusura della discarica di Belladanza di Città di Castello. Invece nel 'Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti', approvato dal Consiglio regionale il 5 maggio 2009, la discarica di Belladanza viene invece indicata come una delle tre 'discariche strategiche sul territorio regionale', in contraddizione con l’impegno preso in precedenza. Senza dimenticare che i dati relativi a Belladanza hanno confermato, cito testualmente, 'la presenza di composti organici aromatici ed alifatici clorurati nelle acque sotterranee, sia nei pozzi a monte che in quelli a valle della discarica', presumibilmente legati ad un grosso inquinamento avvenuto meno recentemente. Nel 2013 è stata rilevata la presenza presso Belladanza, di non chiara origine, di composti a base di ferro, zinco e manganese nelle acque di ruscellamento. Inoltre nella prima parte del 2013, pur migliorando nella seconda metà dell’anno, erano preoccupanti anche i dati provenienti dal nuovo impianto di aspirazione e combustione di biogas sito presso la discarica. Sempre nel 2013, il monitoraggio del suolo operato dal gestore della discarica ha evidenziato 'un superamento dei livelli di guardia del parametro cromo' per la terza volta in quattro anni di controlli, dato non rilevato da ARPA e dunque oggetto di ulteriori studi”.
“Non va dimenticato poi che – continua Lignani - nel Piano Aziendale di SO.GE.P.U. (la società che gestisce la raccolta dei rifiuti praticamente in tutta l’Alta Valle del Tevere, conferendo alla discarica di Belladanza), il sito è considerato strategico e di conseguenza non è prevista la sua chiusura, ma anzi il suo ampliamento essendo la stessa in via di esaurimento. Anzi, sempre nel Piano Aziendale di SO.GE.P.U., è previsto il potenziamento della discarica per un aumento di volumetria complessivo di 403.600 metri cubi, da realizzare in tre stralci rispettivamente entro il 2015, il 2020 e 2025 ed impegnando così il territorio per almeno altri quindici anni, con un investimento complessivo di cinque milioni di euro. La Regione Umbria infine ha recentemente stanziato circa 1.300.000 euro per un nuovo impianto di compostaggio a Belladanza di Città di Castello”.
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