di Giorgio Cremaschi
IL DISASTRO VACCINI CAUSATO DAL DOPPIO FALLIMENTO DI MERCATO E UE
Trovo ridicole sia le giustificazioni, sia le polemiche di palazzo sul fatto che il piano vaccini in Italia stia clamorosamente naufragando. I numeri sono impietosi. Per raggiungere l’obiettivo del 70% di vaccinati entro l’estate, indicato come primo livello di sicurezza dalla Commissione UE, cioè 42 milioni di persone, ci dovrebbero essere almeno 350000 vaccinazioni al giorno, tenendo conto di quelle di richiamo. Attualmente se ne stanno facendo meno di 30000. Quindi l’obiettivo europeo è assolutamente irraggiungibile e non solo in Italia, ma in tutta la UE.
È quindi un fallimento del sistema europeo, che si è affidato a scatola chiusa alle grandi multinazionali del settore, con contratti capestro a scatola chiusa. Le quali multinazionali, che Il Corriere stima avranno solo per questo vaccino un giro d’affari di 60 miliardi, non solo hanno messo davanti a tutto il proprio profitto, ma anche gli interessi del paese nel quale hanno sede. Non è vero infatti che le multinazionali non abbiano patria, ce l’hanno eccome e si trova nel paese che è il centro dei propri affari. La Pfizer diminuisce le forniture all’Europa mentre aumenta quelle per gli Stati Uniti, dove Biden esattamente come Trump le impone di rifornire prima di tutto il proprio paese. Astra Zeneca fa lo stesso con la Gran Bretagna. Insomma gli interessi finanziari e quelli geopolitici delle grandi potenze si intrecciano tra loro, in quello che Chomsky ha bollato come l’infame nazionalismo dei vaccini. Che a sua volta è dominato dal potere dei paesi più ricchi.
La vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti ha raccolto giusta indignazione quando ha rivendicato la distribuzione dei vaccini in base al PIL. Ma questo è esattamente ciò che sta avvenendo nel mondo. Ove i paesi più ricchi del capitalismo liberale, hanno prenotato 4,5 miliardi di dosi per una popolazione di 1 miliardo di persone. Mentre finora a tutto il resto dei 7 miliardi dell’umanità sono state promesse solo pochi milioni di dosi. A meno che i vaccini prodotti dallo stato, in Cina, Russia, Cuba, non vengano ceduti ai paesi più poveri, come è stato annunciato.
La logica di mercato applicata al vaccino non solo è un crimine contro l’umanità, ma anche una stupidità dal punto di vista economico . Infatti se si vaccineranno solo gli abitanti dei paesi più ricchi, e tutti gli altri no,la crisi economica mondiale continuerà e si accentuerà. Per questo sarebbe stato giusto e sensato che il vaccino Covid venisse messo a disposizione gratuita dell’umanità, come fu per quello per la poliomielite. Invece la lotta contro la più grave pandemia da cento anni è stata sottoposta ai vincoli e ai costi del profitto, e del VACCINAZIONALISMO, come lo definisce e condanna la OMS.
L’Unione Europea ha così assommato due fallimenti. Quello globale del mercato capitalista e quello del proprio sistema burocratico liberista. Infatti, pur detenendo la scienza e la tecnologia per produrre vaccini per tutto il mondo, la UE si è dovuta affidare a multinazionali che ora la prendono a schiaffoni. E i vaccini mancano.
Invece che minacciare ridicole azioni legali, il governo italiano e quelli europei farebbero bene a chiedere finalmente, come già fa una petizione dei cittadini, la fine dei brevetti sul vaccino Covid. Affinché tutti possano produrre in fretta un bene necessario a tutta l’umanità.
 

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