Sono 10, da inizio anno, gli agenti di polizia che hanno deciso di togliersi la vita. Un dramma senza fine, con l’ultimo grave episodio di ieri, lunedì 5 giugno, che si è verificato a Reggio Calabria. “L’ultimo fatto di cronaca è l’ennesima tragedia che probabilmente si poteva evitare. Il tema del disagio psicologico tra gli uomini e le donne in divisa è una problematica che va affrontata senza tabù, anche se qualche piccolo passo in avanti è stato fatto, ma non è ancora sufficiente”. A lanciare il grido di allarme sul delicatissimo argomento è il segretario provinciale del Siap Perugia e delegato nazionale, Giacomo Massari, che aggiunge: “I dati sono preoccupanti, anche perché la nostra categoria lavora quotidianamente con un’arma e lo stress dato anche dalla carenza di organico non aiuta. Bene ha fatto il dipartimento della Pubblica sicurezza ad attivare il servizio di supporto psicologico on line ‘Insieme possiamo’, tramite il portale ‘Doppia vela’, e per questo di deve intervenire sulla formazione e l’addestramento del personale, compreso il ruolo dirigenziale e deve essere introdotto l’argomento ‘disagio psicologico’ nei programmi addestrativi, così come richiesto a più riprese dal nostro sindacato a livello nazionale”.

“Bisogna aumentare il numero degli psicologici da assumere – prosegue ancora Massari – e occorre accelerare con l’assunzione o l’utilizzo di specializzati, già presenti tra i ruoli della polizia di Stato, per poter dare gambe anche all’interessante progetto che vede la riproposizione dei cosiddetti ‘gruppi dei pari’, ovvero colleghe e colleghi che avendo già vissuto, direttamente o indirettamente esperienze traumatiche, possono contribuire notevolmente a lenire la fase post traumatica che vivono gli interessati assistendo a situazioni devastanti sotto il profilo psicologico”.

Ma sul tavolo ci sono anche le “politiche alloggiative” a favore del personale su tutto il territorio nazionale da migliorare: “perché – continua ancora Giacomo Massari –un adeguato supporto logistico molto spesso riesce a lenire considerevolmente lo stato di disagio del personale con criticità di tipo familiare”.

Nel mese di aprile, infine, è stato approvato la modifica al Dpr 782 del 28 ottobre 1985 con l’inserimento, dopo l’art. 48, dell’art. 48 bis: “dopo aver provveduto a mettere in sicurezza l’operatore – conclude il segretario Massari –, in caso di disagio psicosociale, si potrà consentire al collega di continuare a lavorare. Il ’48 bis’ può rappresentare la ‘chiave’ che mancava per introdurre in modo funzionale l’ascolto psicologico e, di conseguenza, la figura dello psicologo assumerà sempre di più un ruolo fondamentale negli ambienti della polizia di Stato”.

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