PERUGIA - Si è svolta oggi l’audizione di Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Umbria, Sinistra Universitaria Udu Perugia e CGIL Umbria di fronte alla commissione diritto allo studio del Consiglio Regionale dell’Umbria. Al centro della discussione il pacchetto di proposte per l’emergenza sociale umbra, aggravata dai mesi di lock-down conseguenti alla pandemia, presentato dalle suddette organizzazioni nei primi giorni d’aprile. La proposta, seguita dalla richiesta di un’audizione e di un incontro con la presidente della Regione e l’assessora al diritto allo Studio Paola Agabiti, riguarda delle linee di intervento su tre settori strategici per risollevare l’Umbria dalla crisi demografica e sociale aggravata dal Coronavirus: troppo pochi sono i laureati, troppi i diplomati e laureati che si trovano costretti a lasciare l'Umbria, troppi i precari che, perso il lavoro a causa del Covid 19 o della stagnazione economica regionale, non riescono a immettersi nel mondo del lavoro per mancanza di investimento sugli enti di inserimento e sulle politiche attive del lavoro.

Come organizzazioni maggiormente rappresentative di studenti e lavoratori, dunque, siamo convinti della necessità di un forte intervento pubblico per rilanciare il tessuto socio-economico regionale attraverso il welfare, l’inserimento lavorativo dei giovani e l’innovazione rappresentata dalla presenza di un ateneo importante come l’Università degli Studi di Perugia sul nostro territorio: da qui la proposta di un fondo per il sostegno alle locazioni abitative degli studenti, di maggiori investimenti sul Diritto allo Studio, di una riforma dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro per contrastare la disoccupazione ma anche di servizi e investimenti sul sistema scolastico umbro.

Dichiara Angela De Nicola, coordinatrice della Sinistra Universitaria – Udu Perugia: “come organizzazione che rappresenta gli universitari di Perugia, guardiamo con preoccupazione alla situazione regionale: molti studenti, a causa dell’emergenza sanitaria, rischiano di perdere la borsa di studio e, ad oggi mancano risposte da parte delle istituzioni. Bisogna prendere provvedimenti rapidi ed investire maggiormente in residenzialità, borse di studio e mobilità, per questo chiediamo di proseguite il percorso avviato con questo primo confronto anche con la Giunta Regionale: l’Università è forse la più grande risorsa che l’Umbria ha per uscire dalla crisi, chiediamo che sia valorizzata”. 

“Ai problemi endemici dell’istruzione Umbra – continua Matias Cravero, coordinatore di Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Umbria – si aggiungono in questa fase le incertezze del lock-down sulla riapertura delle scuole, sui servizi agli studenti e sulla concreta accessibilità della didattica da settembre: se da un lato è vero che dal Ministero non sono ancora giunte linee guida chiare, ciò non può tradursi in uno scarico delle responsabilità, la Regione Umbria deve garantire l’accesso all’istruzione a tutti i suoi studenti”. 

Conclude Barbara Mischianti, della segreteria della CGIL Umbria: “Questo primo momento di confronto è un primo passo in una buona direzione, ancorché tardivo. I problemi del precariato, della disoccupazione giovanile e della crisi demografica umbra hanno radici decennali ma sono stati acuiti dall’emergenza sanitaria. Adesso aspettiamo un passo in avanti concreto da parte della Regione: chiediamo un tavolo sul diritto allo studio e sulle politiche del lavoro con la Giunta regionale, per poter individuare insieme le proposte più adeguate a problemi complessi che la Regione non può sperare di risolvere senza confronto”.

 

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