PERUGIA – Si è chiusa ieri a Montefalco l’esperienza durata tre anni del progetto Hu.ri.su. - Human Right Sunrise". Un percorso che ha coinvolto giovani di quattro diverse nazioni (Italia, Spagna, Serbia e Grecia) e che li ha condotti a acquisire maggiore consapevolezza dei diritti umani, toccando con mano i luoghi dove maggiormente essi sono stati negati: Colfiorito di Foligno, Viznar in Spagna, Kriopigi in Serbia, le piazze di Belgrado e Atene.

Cofinanziato dalla Commissione Europea alla Provincia di Perugia nel Programma Comunitario Cultura, il progetto ha visto la collaborazione attiva tra l'Area Lavoro Formazione Scuola e Politiche Comunitarie della Provincia, partner locali con esperienza nel campo storico-umanistico (Istituto di Storia per l'Umbria Contemporanea), in campo di cooperazione e dialogo interculturale (Tamat ONG) e in campo artistico (Società dello Spettacolo) e partner transnazionali pubblici e privati - per la Grecia, Prefettura di Preveza e l’ONG Athen Network of Collaboratine Experts di Atene, per la Spagna il Dipartimento della Gioventù, Cultura e Cooperazione locale della Provincia di Granada, per la Serbia il Centro Culturale Studentesco di Novi Sad e il Distretto di Bačka meridionale.

L’obiettivo perseguito è stato quello di aprire all’interno delle scuole e, più in generale, del mondo giovanile un dibattito sui temi legati alla cultura dei diritti umani quale strumento per il dialogo interculturale e per la comunicazione tra i cittadini europei. La riflessione che è stata proposta a studenti ed insegnanti è partita dalla storia del Novecento, caratterizzata da situazioni anche estreme di negazione dei diritti umani e, al tempo stesso, da importanti affermazioni degli stessi attraverso le Carte Internazionali.

Tra le esperienze cardine del progetto, “Un treno per Auschwitz” a cui la Provincia di Perugia ha preso parte per tre volte. I risultati finali del progetto, che ha vissuto il suo momento di chiusura a Montefalco, consistono nella realizzazione del “Gioco dei Diritti Umani” e nell’allestimento dello spettacolo “My right to be right”.

Il primo è un gioco da tavolo prodotto in 5 lingue e in una versione digitale sviluppata dal Centro Studi e Formazione Villa Montesca, che prevede un percorso di 60 caselle, con domande sui diritti umani in generale e sui diritti violati nei luoghi simbolo di ogni paese partner, intorno al quale si sono sviluppate delle competizioni all’interno delle scuole di ogni paese partner.

E in occasione dell’evento finale italiano, così come già accaduto a Novisad, Preveza e Granada, ha avuti luogo a Montefalco la competizione finale tra le scuole della provincia di Perugia. Lo spettacolo invece, anch’esso inserito nel programma degli eventi, ha avuto origine da uno scambio che nell’estate scorsa 8 ragazzi provenienti dai diversi paesi hanno avuto ad Isola Polvese. Seguiti dagli esperti di “Società dello Spettacolo”, essi hanno dato vita ad una performance in cui si fa parlare il corpo e la musica. Nell’ambito del progetto, infatti, il teatro è individuato come una delle attività più efficaci per sviluppare il dialogo interculturale e per diffondere in modo non convenzionale contenuti e concetti culturali, estetici e artistici.

Il programma di ieri prevedeva alle ore 9,30 la presentazione del progetto “Hu.ri.su.” presso il Museo San Francesco. Alle 10,30 in Piazza del Comune si è disputata la finale europea del Gioco dei diritti umani, mentre alle ore 12,30 al Museo è stato presentato lo spettacolo “My right to be right”, che è stato poi replicato alle 21. Alle 18 siè dato vita alla sfida cittadina al gioco dei diritti umani, mentre in contemporanea al Teatro San Filippo Neri è stato proiettato il documentario “Un treno per Auschwitz”.
 

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