TERNI – Con una meticolosa nota diramata questo pomeriggio, il direttore del Dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 2, Guglielmo Spernanzoni, ha messo una pietra tombale sulle interpretazioni che erano state date alle sue dichiarazioni rilasciate il 12 dicembre scorso in sede di commissione di controllo e garanzia  a Palazzo Spada. Interpretazione sulla base della quae era stata poi costruita una pesante accusa alla Regione, rea – si diceva in un documento - di avergli vietato di diffondere i dati riguardanti le contaminazioni rilevate.

Il dirigente è stato esplicito al riguardo affermando di non aver mai detto questo bensì che “la valutazione completa dei risultati dei Piani di monitoraggio SIN e PMCT, considerata la loro complessità, spetta: per i SIN al Ministero della Salute  (Gruppo tecnico di coordinamento  istituito presso la Direzione Generale  del Ministero della Salute) e per il  PMCT al “Tavolo tecnico di Coordinamento” del Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria, istituito con DGR n. 510 del 20.04.2015, che, al punto 1) lettera e), stabilisce che la “…trasmissione dei risultati complessivi agli organi istituzionali spetti al Dirigente Responsabile  del Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria”, da qui la non competenza della Usl Umbria 2 a   diffondere i dati del PMCT”.

“Tale disposizione – conclude Spernanzoni - è stata compiutamente evidenziata in questi termini dal sottoscritto durante l’audizione in Commissione alla quale si riferiscono gli articoli giornalistici, risulta pertanto sorprendente che dai titoli e dai contenuti degli articoli stessi si parli invece di un “divieto esplicito della regione a far diffondere i dati del PMCT” quasi facendo supporre malafede nelle istituzioni adombrando omissioni di azioni volte alla tutela della salute pubblica che, come sopra indicato, non sono mai avvenute".

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