In Italia lo switch-off , ovvero la ‘migrazione’ dall’analogico al Digitale, non è stato ancora completato e già si cambia. Da poco più di un anno l’Umbria è passata alla rivoluzione del digitale terrestre, con la paura dello “switch-off” che ha tormentato tantissimi cittadini per la sintonizzazione dei canali con il nuovo decoder e le spese per l’acquisto, che già arriva la notizia di un altro cambiamento digitale e, purtroppo per gli utenti, serviranno nuovi decoder.

 

Ci fu grande confusione nella corsa al decoder, tanto che la Regione Umbria firmò un accordo con gli antennisti, individuando un tariffario sia per andare incontro alle famiglie più in difficoltà, sia per evitare che l’intervento dei tecnici per la sistemazione degli impianti domestici si trasformasse in un gravoso esborso di danaro o in una truffa. Operazione da 40 euro per decoder che coinvolse oltre 350mila cittadini con un volume d’affari assai rilevante.

 

Tra poco si cambierà di nuovo. Il Governo Monti, con un emendamento all’interno del Decreto Semplificazione, ha stabilito che dal primo gennaio 2015 farà il suo debutto in Italia una nuova tecnologia, la DVB-T2 in sostituzione dell’attuale DVB-T. Questo consentirà di contenere in un “multiplex” fino a sei canali in alta e altissima definizione al posto degli attuali due canali. Ciò perché l’arrivo delle reti 4G, degli smatphone, tablet ed in generale di quei dispositivi mobili che alloggiano una sim card, sottrae frequenze ai canali televisivi tradizionali che dovranno perciò “attrezzarsi” per poter trasmettere.

 

Il decreto del Governo prevede che questo nuovo switch-off avvenga dal primo gennaio 2015 e da luglio dello stesso anno sarà vietata la vendita dei vecchi decoder. Ai produttori di televisori è stata indicata invece la data del primo luglio 2014 per avviare la produzione dei televisori dotati del nuovo dispositivo. All’inizio della nuova rivoluzione del digitale terrestre, soltanto una parte dei programmi verrà trasmessa con le nuove tecnologie e ciò garantirebbe che, per un periodo di tempo, vecchi e nuovi decoder possano coesistere. Per quanto riguarda invece i costi, questi dovrebbero essere notevolmente superiori rispetto a quelli attuali, sfiorando anche le 200 euro.

 

A questa nuova rivoluzione tecnologica saranno interessati non soltanto gli utenti che da poco più di anno hanno messo mano al portafogli per decoder e nuove apparecchiature televisive, ma anche le emittenti televisive che dovranno adeguarsi alla nuova tecnologia con nuove telecamere, cavi di collegamento, regie e tanto altro.

 

Per le Associazioni dei Consumatori “sono soldi buttati via in una tecnologia che nasce già vecchia e si trasforma in un semplice regalo ai costruttori”. Una rivoluzione insomma, quella del digitale, che si trasforma, praticamente, in un nuovo salasso per i cittadini.  

 

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