Riceviamo e pubblichiamo dai Comitati e Comunanza di Gualdo tadino.
Da venerdì 30 luglio presso le Fontanelle basse della Rocchetta si è insediato un presidio permanente organizzato da diversi comitati presenti sul territorio gualdese, il Comitato Difesa Sorgenti Fascia Appenninica, il Comitato Pro Acqua Gualdo, il Comitato per la Difesa del Rio Fergia con il supporto logistico della Comunanza Agraria Appennino Gualdese. 
I Comitati organizzatori sono sorti in tempi storici diversi a Gualdo Tadino, ma tutti sono partiti da uno stesso denominatore comune e cioè la difesa dell’acqua. Quindi, a corollario di ciò, le singole battaglie si sono distinte per il ripristino della Fonte storica Rocchetta, dello stato di diritto più volte violato ed infine con la richiesta dello stop agli emungimenti per scopi commerciali perché l’acqua è un bene primario che non si può equiparare a nessuna merce. Questo ultimo aspetto ha acquistato ancora più forza con i dati diffusi da autorevoli enti nazionali ed internazionali, dall’ISPRA all’IPCC, che raccontano non più di un allarme ma di una oramai conclamata siccità estrema per l’estate 2021, anche per la nostra Regione Umbria e i nostri territori notoriamente ricchi di acqua.  
Come è noto, poi, tutta la Valle del Fonno, dove insiste la sorgente Rocchetta, è proprietà collettiva dei Gualdesi ovvero è, come definita dal presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Grossi, ”il terzo modo di possedere”, e questo rappresenta, per il potente significato che veicola nella difesa e salvaguardia dei beni naturali, un altro campo di battaglia condiviso tra tutti i Comitati e la Comunanza Agraria.  
Questo presidio dunque nasce dalla volontà dei membri dei vari Comitati di informare i cittadini Gualdesi (e non) sull’importanza di difendere l’acqua perché bene vitale di tutti, e promuovere la consapevolezza su un altro tema che da tempo interessa l'opinione pubblica cittadina, senz’altro complesso ma fondamentale perché li riguarda da sempre e cioè quello di essere gli indiscussi proprietari di un patrimonio collettivo, ricco di variegati beni naturali, che si deve tramandare e che occorre salvaguardare, e che quindi non solo non si può intaccare ma, ove possibile, valorizzare per le generazioni future.  
Ogni giorno un notevole afflusso di persone si avvicina al presidio per chiedere informazioni, e tra questi si contano numerosi attestati di solidarietà ed incoraggiamento a proseguire anche da parte di turisti e “vicini di casa”.  
Il presidio andrà avanti ad oltranza con la possibilità anche di altre forme pacifiche e legittime di manifestazioni e di protesta.

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