CITTA' DI CASTELLO - Migliorano le performance dell’unità operativa di Cardiologia-Utic dell’ospedale di Città di Castello, grazie ad un nuovo sistema ecocardiografico ad ultrasuoni di ultimissima generazione, il primo disponibile nella sanità pubblica umbra, donato da due delle associazioni onlus più attive e vicine alla sanità del territorio: Amici del Cuore Alto Tevere e Matty & Co.-Progetto d’amore.

“Ringrazio a nome di tutta la direzione aziendale le associazioni Amici del Cuore e Matty & Co –ha sottolineato il direttore generale della ASL 1 Andrea Casciari - per aver donato al reparto di cardiologia questa apparecchiatura che, completa delle più moderne tecnologie, ci consente di essere all’avanguardia anche sul fronte della diagnostica ecocardiografica, una metodica non invasiva sulla quale abbiamo sempre posto grande interesse per il ruolo fondamentale che assume nella diagnosi e nella gestione delle cardiopatie, da quelle ischemiche a quelle congenite. In periodi come questo, in cui la continua diminuzione delle risorse esige grandi sforzi di razionalizzazione, la sinergia con le associazioni di questo territorio si dimostra fondamentale per garantire uno degli elementi indispensabili a migliorare la qualità delle prestazioni nella sanità: l’aggiornamento tecnologico”.

L'attuale tecnologia e la continua ricerca scientifica nel campo degli ultrasuoni hanno permesso di realizzare delle apparecchiature che sono in grado di studiare in modo completo ed appropriato le alterazioni morfologiche e funzionali di ogni cardiopatia. In particolare, questa ultima generazione di sistemi di ecocardiografia permette una ricostruzione tridimensionale del cuore assimilabile ai dati ricavabili dalla risonanza magnetica cardiaca, ma con costi e tempi decisamente inferiori a questa.

Gennaro Arcuri, direttore dell’unità operativa di cardiologia – Utic dell’ospedale di Città di Castello, ha spiegato i principali dei numerosi impieghi della nuova apparecchiatura (ECOCARDIOGRAFO Vivid E9) costata 185mila euro. Il suo utilizzo è particolarmente utile nella cardiopatia ischemica e in generale nella valutazione dei flussi coronarici e inoltre riveste un particolare interesse nello studio dello scompenso cardiaco cronico, soprattutto nella valutazione di procedure o interventi terapeutici avanzati quali impianto di pace-maker bi ventricolare e terapia specifica nei casi di cardiomiopatie dilatative con grave scompenso.

Infine questa tecnologia è indispensabile nel campo delle cardiopatie congenite, area di specifico interesse del centro cardiologico tifernate, in quanto permette di avere a disposizione tutti i dati morfologici e di funzione della cardiopatia, senza dover fare ricorso al cateterismo cardiaco, ed offre la possibilità di una diagnosi precoce e di un immediato percorso terapeutico o di follw-up.

Sul tema specifico dell’ecocardiografia e delle nuove tecnologie l’unità operativa di Cardiologia-Utic dell’ospedale di Città di Castello ha organizzato, per il prossimo 29 settembre, una giornata di approfondimento e aggiornamento professionale alla quale parteciperanno i cardiologi umbri e specialisti del settore provenienti dalle Università di Padova e Siena.

Nell’unità di cardiologia- Utic di Città di Castello complessivamente vengono oltre 17mila prestazioni su pazienti esterni, per un totale di 2400 di ecocardiografie di cui 250 solo per i bambini con cardiopatie congenite; per i pazienti interni si arriva quasi a 20mila prestazioni, di cui circa 6-700 ecocardiografie in tutti i loro aspetti.

 

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