Con il trascorrere dei giorni e l’avvicinarsi della scadenza del prossimo 20 dicembre, data entro la quale la Regione Umbria dovrà esprimere il parere motivato, cresce fortemente l’attesa dei cittadini di Cappuccini, e non solo, contrari alla localizzazione del depuratore unico a Cascianella. L’attesa della decisione fa crescere l’interesse anche di quanti fino ad ora vivevano la questione del depuratore in modo più marginale. La gente chiede, si interessa e ci dice cosa è necessario fare. Sa che ci si trova in una fase critica e che l’intero quartiere rischia di pagare un conto salatissimo solo perché qualcuno si è intestardito di far costruire il depuratore unico della Città di Todi nella zona della Cascianella, per evitare che venga realizzato da un’altra parte, cioè a Camagna.

 

Dietro all’individuazione del sito, oltre che alla componente politica, ha fatto eco, inevitabilmente, anche la parte tecnica. E’ utile ricordare che la localizzazione di Cascianella, posta sottovento a pochissime centinaia di metri dal quartiere più popoloso della Città, evidenzia delle notevoli criticità che, pur evidentissime, non sembra siano prese in considerazione da coloro che sono preposti alla valutazione. Forse per non fare marcia indietro su una decisione già adottata da pochi intimi fin dal luglio 2012, quando il Sindaco con una lettera indicava Cascianella esprimendo contestualmente un parere tecnico, e non politico, negativo sul sito di Camagna che er già in procedura di VAS.

 

La volontà è ancora quella! Tutti d’accordo a far fare ad ogni costo il depuratore a Cascianella, indipendentemente di come la pensino i cittadini e da quello che ne può scaturire! Noncuranti anche dalle numerose osservazioni e proposte di nuovi siti alternativi inviati all’ATI.

La dimostrazione delle nostre preoccupazioni trova conferma anche da quanto serpeggia nei Palazzi del potere.

Sebbene ci siano state alcune Conferenze dei Servizi, da quanto ci risulta la situazione è in stallo da parte degli organi regionali competenti che devono esprimere il parere motivato. La ragione è che in Regione sarebbero concentrati a studiare il superamento di una norma contenuta in una Delibera del Consiglio Regionale che non prevede la realizzazione del depuratore in un’area classificata A 1, pertanto non edificabile, dal PRG del Comune di Todi che risale al 2002. Ciò soprattutto alla luce di qualche parere negativo espresso già da alcuni soggetti che hanno titolo per esprimersi in quanto competenti per materia. Questo sta facendo salire notevolmente la pressione intorno all’ormai delicata “storia del depuratore di Todi”.

Ci sarebbe appunto l’obiettivo di provare a modificare il paragrafo “f” del comma 2 della Delibera del Consiglio Regionale dell’Umbria n° 721 del 6 giugno 1988 e la n° 902 del 13 Marzo 1989 (art. 2 Legge 64 del 1974) oppure, prima ancora, trovare qualche “tecnico” che possa sottoscrivere, con un’interpretazione estensiva della suddetta norma, un parere che permetta la realizzazione di un’opera imponente come quella del depuratore in un luogo dichiarato non edificabile. Si ricorda che il paragrafo “f” stabilisce che all’interno del perimetro di vigilanza di un’area classificata A 1 possono essere realizzate le seguenti opere pubbliche quali: “acquedotti, fognature, linee elettriche, linee Sip, gasdotti, cabine Enel, percorsi stradali e simili; il tutto “sempre nel rispetto dei vincoli idrogeologico, sismico e ambientale se e in quanto esistenti”. Pertanto non è prevista la realizzazione di un’opera di elevate dimensioni sia in fatto di superficie sia in termini di un forte appesantimento dell’area, visto che si tratta di migliaia di tonnellate.

 

 

Alla luce di ciò il sito di Cascianella non andava preso in considerazione fin dall’inizio e l’atteggiamento ancora più grave è quello di coloro i quali sono stati chiamati a valutare il sito in questione. Pur avendo visto che si trova in una zona riconosciuta A 1 dal PRG e pertanto non edificabile a causa di seri problemi idrogeologici e che vede una frana attiva a circa 100 metri più a monte, non si sono posti il problema che in quell’area non si poteva effettuare né un rilevante sbancamento di terreno né tantomeno realizzarci un’opera di notevole entità come il depuratore unico.

Questo è davvero preoccupante! Superficialità, imperizia, arroganza o sfoggio del potere?

Che la situazione avesse preso questa piega l’avevamo già denunciato intorno alla metà dello scorso mese di Ottobre ed è grave che ancora si stiano sprecando tempo, energie e denaro continuando a portare avanti la stessa strategia.

Se è vero quanto si sta tentando di fare nelle stanze dei bottoni è ancor più vero che a nulla stanno servendo sia le innumerevoli osservazioni sia la proposta di nuovi siti i quali sono esattamente contigui a quello di Porchiano, inizialmente valutato da tutti, sia a livello politico sia tecnico, quale localizzazione migliore essendo in una zona più a valle del territorio tuderte, posta lontano dalle abitazione e vicina ad un corso d’acqua adeguato come il fiume Tevere.

Il nodo è proprio questo: pur di non ammettere di essere di fronte a numerosi errori di valutazione, si sta tentando di modificare addirittura una normativa, una forzatura verso la quale terremo occhi e orecchie ben aperti e ricorreremo a qualsiasi organo che possa far luce sulla questione a partire dalla vicenda del sito di Porchiano.

 

Mavimento NO Cascianella – Il Portavoce, Tiziano Plebani

Comitato per il Verde di Cappuccini – Il Presidente, Antonio Padovani

Consigliere Comunale di Todi  Mauro Giorgi

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