Nel corso di questi ultimi anni il circolo ospedaliero del PRC ha più volte portato all'attenzione della Direzione Aziendale e dell'utenza il fenomeno “perenne” della delocalizzazione dei malati in reparti non corrispondenti alle patologie accertate.
Un altro fenomeno non qualificante è quello, diventato ormai pratica quotidiana, di collocare le degenze con posto letto nei corridoi dei reparti di appartenenza.
Parlare a questo punto di disagi dell'utenza è un eufemismo così come affermare la sacralità del diritto alla salute, il rispetto della persona e l'efficienza della Direzione Aziendale.
Ovviamente la professionalità del personale medico ed infermieristico è messa a dura prova.
A queste elementari ragioni si aggiunge che il posto letto nel corridoio manca degli appositi presidi per l'ossigeno e aspirazione, dettagli non insignificanti per persone ricoverate, quindi affette da una patologia e non in “vacanza” al Santa Maria.
La soluzione sarebbe adibire un'ala del Nosocomio tra le molte non utilizzate, per una degenza breve da usare quando i posti letto standard sono occupati.
Il progetto sembra di difficile attuazione.
Il circolo del PRC è cosciente che probabilmente la soluzione della degenza breve non risolverebbe totalmente il problema, perché ad implementare una sempre crescente richiesta aggiuntiva di posti letto concorrono cause come:
 la cronica ed ora drammatica carenza di personale medico ed infermieristico nei reparti
 la propensione ad organizzare la struttura ospedaliera come un esercito troppo ricco di generali e carente di soldati, questi pochi soldati inoltre vengono sempre esclusi dagli incentivi economici (come si evince dalla delibera num. 337 del 28/05/2010 e dalle precedenti che premiano i vertici dimenticando la base)
 un Pronto Soccorso troppe volte occupato a smaltire un'utenza che non trovando risposte nel territorio si riversa nell'unico luogo ricettivo.

Quest'ultima riflessione porta a riconsiderare la politica sanitaria della nostra provincia in cui l'Azienda Ospedaliera non può essere un proliferare all'infinito di posti letto, ma deve, in osservanza alla sua vocazione assolvere le urgenze, valutare l'entità delle patologie e demandare alle strutture territoriali il compatibile.
Rifondazione Comunista con grande senso di responsabilità auspica che oltre ai comunicati stampa trionfalistici, l'Azienda e la ASL pratichino un'azione sinergica che porti a risultati di efficienza ed efficacia nell'ottica di fornire una Sanità Pubblica che allo stesso modo garantisca sia il malato che l'operatore.
 

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