di Nicolò Ollino.

"Qua dentro ci sono uomini, fuori quaquaraquà. Quando andiamo al governo, quando abbiamo finito di sgomberare i campi rom cominciamo con i centri sociali. Più o meno l’utilità sociale è identica" Matteo Salvini, Napoli, 11.03.2017

C'è un leader politico che dice queste cose, esponente di un movimento che per decine di anni ha insultato e vilipeso il Mezzogiorno, ha canticchiato sulla puzza dei napoletani e sul Vesuvio, sostenitore di misure economiche di incremento della disuguaglianza, come l'aliquota unica IRPEF.

E c'è chi si stupisce o si indigna se una città che ha votato a larghissima maggioranza un sindaco ribelle, internazionalista, per i beni comuni e la giustizia sociale, scende in corteo per impedire a un Salvini blindato di dire le sue carognate. C'è chi non perde occasione per attaccare De Magistris, perché è scomodo, da noia.

Ma dove vivete?
Io non ho alcun dubbio: con Napoli e la sua gente, con De Magistris, contro il buonismo che genera mostri, contro Matteo Salvini.

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