Via libera della commissione Lavoro del Senato al ddl lavoro, che ora, già oggi pomeriggio, 23 maggio, sbarca in aula a Palazzo Madama dove inizierà la discussione generale. Non è escluso che il Governo nei prossimi giorni ponga la fiducia su testo, che dovrà poi passare all'esame della Camera.

Soddisfatto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, che subito dopo l'ok afferma: “E' una buona riforma, è molto equilibrata tra interessi contrapposti delle imprese, dei lavoratori e il bilancio pubblico”. Fornero esprime però rammarico, per la mancanza di interventi sul costo del lavoro: “avrei voluto trovarmi nella condizione di ridurlo, sarebbe stata una cosa molto produttiva, ma oggi non siamo in queste condizioni. Mi auguro che tra qualche anno, migliorata la situazione delle finanze pubbliche, si possa arrivare alla riduzione del cuneo fiscale, contributivo e quindi a ridurre il costo del lavoro”.

Contratti a termine: fino a un anno senza causale
Tra le principali novità contenute nel ddl ricordiamo l'introduzione di una sorta di salario base per i co.co.pro che verrà calcolato facendo riferimento ai salari minimi dei dipendenti per figure analoghe. Al tempo stesso però viene allungata da 6 mesi ad un anno la durata del contratto a termine che può essere stipulato senza causale e, nei casi di specifici processi organizzativi (come start up, lancio di nuovi prodotti, cambiamenti tecnologici, seconde fasi di progetti). I contratti collettivi potranno prevedere una riduzione del periodo di 'pausa' tra un contratto e l'altro (20-30 giorni in luogo di 60-90 giorni).

Stretta sulle partite Iva
C'è poi la stretta sulle partite Iva, che si presumeranno “vere” se il reddito è di almeno 18mila euro. Inoltre cambiano i cosiddetti indicatori di rischio che fanno supporre che la partita Iva sia falsa: la percentuale del corrispettivo passa dal 75% all'80%, la durata dai sei agli otto mesi e la postazione dovrà essere fissa. La presunzione non opererà in caso di lavoratori iscritti ad un ordine professionale.

Licenziamenti: più facili quelli per ragioni economiche
Delicato il capitolo sui licenziamenti e l'articolo 18. Con la nuova normativa sbarcata in Parlamento, in caso di licenziamenti disciplinari, il giudice potrà ordinare il reintegro del lavoratore solo sulla base dei contratti collettivi e non anche sulla base della legge o delle tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa. Sempre in tema di licenziamento disciplinare, la malattia non blocca il procedimento avviato (uniche eccezioni sono quelle della maternità e dell'infortunio sul lavoro). Su questo aspetto in particolare il ministro Fornero ha sottolineto che sui licenziamenti l'intervento è “molto equilibrato. E' più facile licenziare per motivi economici e disciplinari – spiega – perché non è automatico il reintegro, ma invece di fare polemiche bisogna vedere cosa c'è di costruttivo sull'articolo 18”.

Più contrasto alle dimissioni in bianco
Tra gli altri cambiamenti apportati dalla commissione, è confermato lo stop alla misura che prevedeva la cancellazione dell'esenzione dal pagamento dei ticket sanitari per i disoccupati e i loro familiari (“è un refuso”, aveva affermato ilminis tero del welfare). Aumentano invece le misure per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco. Predisposte due modalità per certificare l'autenticità delle dimissioni firmate dalla lavoratrice e rafforzato il diritto al ripensamento.

Voucher in agricoltura: solo sotto i 7mila euro di fatturato
Altro capitolo delicato era quello dei voucher: potranno essere usati in agricoltura da tutte le aziende che hanno un fatturato sotto i 7mila euro; mentre sopra questo tetto potranno essere 'arruolati' con contratti di lavoro accessorio solo pensionati e studenti. Restano sempre esclusi i lavoratori iscritti alle liste nominative. Per il valore orario dei voucher si dovrà tenere conto del confronto con le parti sociali.

Voucher: soddisfatti i sindacati
"Siamo soddisfatti dell'approvazione in Commissione Lavoro del Senato dell'emendamento dei relatori Castro e Treu sull'utilizzo dei voucher in agricoltura". E' quanto hanno dichiarato in una nota congiunta i segretari generali di Fai, Flai e Uila. “Il lavoro fatto in Commissione - hanno commentato Cianfoni, Crogi e Mantegazza - viene incontro alle esigenze avanzate in questi giorni da migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore agricolo, che in ben due scioperi, hanno protestato contro un'ipotesi, per fortuna oggi scongiurata, che avrebbe liberalizzato in modo selvaggio l`uso del voucher e abolito diritti e tutele per i lavoratori del settore. Ringraziamo il lavoro della Commissione, che con senso di responsabilità ha saputo ascoltare e fare una sintesi alta delle diverse posizioni in campo. Fai, Flai e Uila apprezzano l'affidamento che il legi slatore riconosce alle parti sociali per quanto concerne l'aggiornamento del valore orario del voucher”.

Treu (Pd): importante la larga condivisione in commissione
'Siamo soddisfatti. Il lavoro della Commissione è stato molto costruttivo e ha perfezionato e migliorato il testo iniziale del governo. Inoltre il consenso tanto vasto in una materia così tradizionalmente conflittuale è un dato eccezionalmente positivo, soprattutto in un momento di grande tensione sociale come è l'attuale”. Lo afferma il senatore del Pd Tiziano Treu, vicepresidente della Commissione Lavoro e relatore della riforma del mercato del lavoro.

Giuliano (Pdl): riforma storica
“Grande soddisfazione” è espressa anche dal presidente della Commissione Lavoro del Senato Pasquale Giuliano del Pdl. “Grazie a questo disegno di legge - afferma- rispondiamo, nei tempi programmati, alle sollecitazioni giunte dalla Banca Centrale Europea ed ora mi auguro che la riforma possa ottenere presto il via libera dell'Aula del Senato. Ringrazio il ministro del Lavoro Elsa Fornero, tutti i senatori ed i funzionari della Commissione Lavoro, e tutti coloro che hanno contribuito fattivamente all'approvazione di una riforma storica”.

Fonte: rassegna.it

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