La relazione di maggioranza svolta dal Capogruppo Pd Renato Locchi

"La crisi economica in Umbria per alcuni aspetti si presenta in misura anche più grave e il primo elemento di positività di questo Dap, è un’assunzione di consapevolezza superando qualsiasi reticenza. Come positiva è l'elaborazione di un documento snello che rende più facile individuare le questioni essenziali e le priorità da affrontare. Se non c’è una svolta nel nostro Paese pensare di agire dalle risorse che muovono in Umbria e dalla politica in Umbria è un fatto illusorio. La Giunta regionale ha comunque deciso di puntare sulla nostra capacità di fare, una scelta giusta che apprezziamo. Il 2013 è un anno fondamentale per quanto riguarda l’applicazione, la messa a regime della sanità.

Un ambito importante che riguarda tutti gli umbri e che assorbe l'80 per cento del bilancio regionale. Noi siamo una delle tre Regioni a non aver applicato alcuna addizionale sulla sanità, e siamo una delle Regioni con l'addizionale Irpef più bassa: qui essuna risorsa che dal bilancio regionale ha trovato la necessità di transitare a sostegno di eventuali disavanzi regionali della sanità. Il 2013 è l’anno della ricontrattazione delle risorse europee, un passaggio fondamentale per noi: il bilancio è stato decurtato in modo selvaggio nel corso degli anni, non solo dal Governo Monti, ma anche dalle scelte di Tremonti, di risorse che pure erano a sostegno di politiche di settore della Regione. Le politiche dello sviluppo nei prossimi anni deriveranno in via prioritaria, fondamentale, se non esclusiva dalle risorse europee.

Il Dap ci dice che nel periodo 2007 – 2013 il livello di utilizzo è stato di circa il 77 per cento, un dato molto importante, anche se il dato di esecuzione degli interventi stessi è un po’ inferiore. Dobbiamo allora porci il tema della produttività delle risorse stesse: spendere bene, spendere rapidamente, rispettare i tempi è un fatto necessario. Rimane il tema di misurare con altrettanta capacità l’efficacia delle misure messe in atto. La rigidità del bilancio regionale è l’evidente segnale di quello che sta producendo e ha prodotto in questi anni la politica nazionale: mentre si dilettava a parlare di federalismo, si andava concretamente in direzioni totalmente opposta. Malgrado questa rigidità il Dap realizza alcune scelte: mantiene l’invarianza fiscale e le risorse per il welfare. Qualche risorsa rimane per la politica per la casa, il sostegno alle studio, soprattutto i servizi allo studio universitario, che in una situazione come questa rischia di diventare un elemento del vantaggio competitivo che la nostra Università può esercitare”.

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